
È partita da qualche giorno una massiccia ondata di attività diplomatiche per frenare il piano israeliano di espansione dell'offensiva nella Striscia con l'obiettivo di occupare Gaza City. L'inviato speciale americano Steve Witkoff ha incontrato ieri a Ibiza in Spagna il primo ministro del Qatar al-Thani per discutere della fine della guerra e del rilascio di tutti i 50 ostaggi rimasti. Sembrerebbe che il disegno di Netanyahu, deciso nella notte tra giovedì e venerdì, serva a far pressione su Hamas e indurlo ad accettare un accordo. Stati Uniti, Qatar ed Egitto lavorano per impedire a Israele di conquistare l'intera Striscia. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio pare appoggiare i progetti israeliani, e ha attribuito in parte l'impasse nei colloqui alla decisione della Francia di riconoscere lo Stato palestinese. "Finché Hamas esisterà, non ci sarà mai pace a Gaza - ha tuonato -. La loro ragione di esistere è che vogliono distruggere Israele. Vogliono cacciare ogni ebreo dal Medio Oriente. In definitiva, ciò che Israele deve fare per la propria sicurezza sarà determinato da Israele". Mentre Axios ha rivelato che sia Ben Gvir che Smotrich hanno votato contro il piano approvato dal gabinetto di sicurezza. Il motivo: Netanyahu ha indicato che le operazioni militari a Gaza sarebbero state interrotte se le trattative per la tregua e la liberazione degli ostaggi fossero riprese.
Quasi due anni dopo il 7 ottobre, Israele non ha ancora sconfitto definitivamente Hamas, secondo diversi osservatori. Molti sono i dubbi sulla riuscita dell'operazione di occupare Gaza da parte dell'Idf. Si teme che i riservisti israeliani, stanchi della guerra, non siano in grado di portare a termine l'avanzata. Intanto le forze armate dello Stato ebraico hanno ricevuto ordini di mobilitare circa 250 mila militari per attuare il piano. La strategia prevede l'accerchiamento di Gaza City e il trasferimento di circa un milione di abitanti verso nuove aree all'interno dell'enclave, con l'istituzione di 12 ulteriori punti di distribuzione alimentare. Il capo di Stato maggiore Eyal Zamir, pur avendo in precedenza espresso riserve sulla linea di Netanyahu, ha assicurato che l'esercito "porterà a termine il piano nel miglior modo possibile". Un funzionario della sicurezza israeliana ha dichiarato però che l'operazione, al momento priva di una data di avvio, sarà "graduale" e potrebbe comportare lo sgombero forzato dei civili.
Il dolore dei familiari degli ostaggi è grande. Anat Angrest, il cui figlio Matan è tenuto prigioniero nella Striscia, ha scritto su X: "Sarete con me quando inviterò a fermare tutto? È stato deciso di estendere la guerra e occupare, anche a costo della vita di Matan. Il silenzio è mortale".
Un'altra madre, Vicky Cohen, mamma del soldato Nimrod Cohen, ha lanciato un appello simile, sempre su X: "Il gabinetto di sicurezza ha deciso, in piena consapevolezza, di rinunciare a mio figlio Nimrod e a tutti gli ostaggi. Perché l'economia non viene bloccata? Il silenzio li sta uccidendo!". Secondo alcuni analisti, a questo punto, tutte le scelte sono sbagliate e non rimarrà che optare per l'alternativa meno peggiore.