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Zelensky in Florida, faccia a faccia decisivo. Trump vede la pace: "L'accordo è vicino"

Il presidente ucraino oggi a Mar-a-Lago per l'incontro con il tycoon che predica ottimismo: "Abbiamo buone possibilità di riuscirci". E Volodymyr chiede "posizioni forti" per impedire che il Cremlino si sottragga all'intesa

Zelensky in Florida, faccia a faccia decisivo. Trump vede la pace: "L'accordo è vicino"
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Alla vigilia dell'incontro a Mar-a-Lago, Donald Trump è ottimista sulla possibilità di raggiungere finalmente un accordo di pace in Ucraina, e anche Volodymyr Zelensky sottolinea che il vertice conferma i passi avanti nei negoziati. "Il fatto che si terrà un incontro con Trump dimostra che i progressi ci sono", ha sottolineato il leader di Kiev e d'altronde il presidente americano ha dichiarato ripetutamente nelle scorse settimane che avrebbe visto Zelensky solo se avesse ritenuto che un accordo fosse vicino. "Abbiamo buone possibilità di riuscirci", ha spiegato ora, e pure gli alleati di Kiev vedono l'invito come un segnale che i negoziati sono entrati in una fase cruciale. Mentre un alto funzionario statunitense ha descritto i colloqui con il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov e l'inviato russo Kirill Dmitriev come "positivi e costruttivi". "Siamo andati il più lontano possibile con entrambe le delegazioni. Abbiamo fatto più progressi nelle ultime due settimane che nell'ultimo anno - ha aggiunto - Vogliamo portare la palla in porta e stiamo andando nella giusta direzione".

Come ha comunicato la Casa Bianca, Trump e Zelensky si vedranno oggi nella residenza di Palm Beach alle 3 del pomeriggio americane, le 21 in Italia. Il presidente ucraino, intanto, ha fatto sapere che nel corso del viaggio verso la Florida si sarebbe fermato in Canada per incontrare il premier Mark Carney, oltre a tenere una videochiamata con i leader europei. "Abbiamo le condizioni per una pace giusta e duratura, ma ciò richiede una Russia disponibile, e la barbarie a cui abbiamo assistito durante la notte dimostra quanto sia importante stare al fianco dell'Ucraina", ha detto Carney durante la tappa di Zelensky ad Halifax. E parlando a Bloomberg, quest'ultimo ha spiegato che con il comandante in capo oggi parlerà anche della roadmap per l'economia ucraina fino al 2040. Oltre a ribadire che il futuro del suo Paese dipende dalle garanzie di sicurezza occidentali, e questo tema sarà in prima linea nei colloqui. Senza di esse, Kiev non può compiere alcun passo verso la pace o indire elezioni presidenziali, su cui l'amministrazione Usa ha fatto pressione ribadendo che "posizioni forti sono necessarie sia al fronte che in diplomazia per impedire a Putin di manipolare ed eludere una fine vera e giusta della guerra". "Se la parte americana solleva la questione di un referendum o di elezioni, questo non può assolutamente avvenire nelle condizioni in cui viviamo attualmente, in particolare per quanto riguarda gli attacchi aerei", ha poi precisato Zelensky aggiungendo, poi, di essere "politicamente pronto" per le elezioni e che non ha intenzione di rimanere "aggrappato alla sedia". Mentre a Kiev, l'agenzia anti-corruzione ha incriminato anche alcuni deputati dopo lo scandalo tangenti delle scorse settimane.

Ieri, nella telefonata con gli altri leader, la premier Giorgia Meloni ha ribadito "l'importanza, mai come in questo momento, di mantenere l'unità di vedute tra partner europei, Ucraina e Stati Uniti per porre fine a quasi quattro anni di conflitto". Per Zelensky è la prima volta a Mar-a-Lago, ma il settimo faccia a faccia con The Donald in appena undici mesi, segnati da momenti ad alta tensione e successivi riavvicinamenti. Il primo faccia a faccia, il 28 febbraio scorso nello Studio Ovale, si è trasformato in uno scontro in diretta mondiale, uno strappo ricucito a sorpresa il 26 aprile in Vaticano con un colloquio riservato poco prima dell'inizio dei funerali di Papa Francesco, che ha portato ad un inatteso disgelo. Il fatto che l'incontro di fine anno si tenga a Mar-a-Lago, soprannominata la Casa Bianca d'inverno, dove Trump ama ricevere i leader mondiali, potrebbe imprimere una dinamica inedita rispetto alle visite precedenti.

La sontuosa residenza di Trump in Florida, tra stucchi, ori e capitelli, diventerà il centro del mondo in questi giorni, visto che dopo Zelensky il tycoon ospiterà (lunedì) Benjamin Netanyahu, mostrando la sua volontà di portare avanti l'agenda di pace e compiere un ulteriore passo in avanti nella conquista dell'ambito premio Nobel. Un tentativo ad alta visibilità per rianimare accordi di pace che, secondo fonti diplomatiche, sono ancora troppo instabili e incerti per tradursi in passi concreti.

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