Zelensky venerdì alla Casa Bianca. Chiederà il via libera per i "super-missili"

Mosca: "Con i Tomahawk rischio che finisca male per tutti". Lukashenko: "L'Ucraina potrebbe cessare di esistere"

Zelensky venerdì alla Casa Bianca. Chiederà il via libera per i "super-missili"
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"Sarebbe fantastico stringere un accordo di pace con l'Iran, ma prima dobbiamo occuparci della Russia. Ci penseremo noi". Donald Trump parla come un uomo che sente di avere il mondo tra le mani, soprattutto dopo che in Israele è stato paragonato al re persiano Ciro il Grande. E venerdì, quando accoglierà alla Casa Bianca Zelensky, il messaggio sarà chiaro: la guerra in Ucraina è di nuovo un affare americano. I due leader discuteranno su come costringere Putin a sedersi al tavolo negoziale. Ma dietro le parole di pace si intravede la minaccia del potere militare: "potremmo fornire missili Tomahawk a lungo raggio a Kiev se Putin non ponesse fine alla guerra", ha dichiarato Trump ai giornalisti a bordo dell'Air Force One, durante il volo verso Israele. Una frase che ha attraversato l'Atlantico come un lampo, scatenando reazioni immediate a Mosca: "È evidente che ci sarebbe un ruolo diretto degli Stati Uniti nel lancio dei Tomahawk, con gravi conseguenze", ha replicato il portavoce del Cremlino Peskov. In Europa, il capo dell'intelligence tedesca Jager ha avvertito che Mosca "potrebbe mettere alla prova i confini europei in qualsiasi momento", e il segretario generale della Nato Rutte ha ricordato che "i missili russi possono colpire le capitali europee in pochi minuti". La Polonia, sullo sfondo di una possibile aggressione della Russia in Europa, ha rafforzato in modo significativo la sua difesa: le forze armate di Varsavia sono diventate le più grandi tra i Paesi europei della Nato. E dagli Usa il segretario al Tesoro Bessent denuncia a Fox News: "la Cina sta finanziando la guerra di Putin".

Il baricentro dei futuri eventi resta comunque a Washington. Trump sembra intenzionato a usare il bastone e la carota: promettere pace, ma con i Tomahawk in vista. E per Zelensky, l'incontro di venerdì potrebbe segnare il bivio più delicato della guerra, tra una pace imposta o un nuovo capitolo di escalation. E mentre il presidente ucraino ha lodato il cessate il fuoco a Gaza, mediato proprio da Trump, definendolo "una speranza per la pace anche in Ucraina", frase presa in prestito anche dal cancelliere tedesco Merz, la realtà sul campo continua a smentire ogni ottimismo.

Nella notte, droni ucraini hanno attaccato il principale deposito di petrolio russo a Feodosia, in Crimea, causando un vasto incendio ed esplosioni. Secondo l'Sbu, sono state distrutte oltre 200 mila tonnellate di greggio destinate all'esercito russo e cinque carri armati. Mosca parla di "atto terroristico", mentre Kiev rivendica un'azione mirata contro infrastrutture militari. Intanto nuovi bombardamenti hanno investito Odessa, mentre la Difesa russa ha rivendicato avanzamenti nei settori di Pokrovsk e Borova, nel Donbass, e quella di Kiev la riconquista di aree dell'oblast di Zaporizhzhia (2 civili morti).

Zelensky ha dato parere positivo alla produzione in larga scala di elicotteri per fermare gli Uav di Mosca, "ma servono rinforzi immediati", e di questo argomento discuteranno con i partner Usa il primo ministro Svyrydenko e il capo dell'ufficio presidenziale Yermak, partiti ieri per Washington. Sullo sfondo la provocazione del leader bielorusso Lukashenko, "l'Ucraina potrebbe cessare di esistere come Stato se non trova accordi con Putin".

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