Politica

Zingaretti abbraccia i 5s, una mina sul suo successore

Lombardi e Corrado in giunta. E ora è in bilico il bis della Raggi

Zingaretti abbraccia i 5s, una mina sul suo successore

Arriva Enrico Letta alla guida del Pd. Ma a Roma avanza il modello Bettini-Zingaretti: formalizzato l'accordo politico in Regione Lazio tra Pd-Cinque stelle. Si mette male per sindaco uscente di Roma Virginia Raggi che alla luce della novità politica rischia ora la ricandidatura. Era nell'aria da mesi. Ieri l'ufficialità: Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, segretario dimissionario del Pd, presenta, con tanto di foto di gruppo, i due nuovi assessori regionali in quota Cinque stelle. Entra con la delega alla Transizione ecologica, Roberta Lombardi, la grillina che aveva sfidato nel 2018 proprio Zingaretti per la guida della Regione. L'altro assessore, in quota Cinque stelle, è Valentina Corrado, consigliere regionale e volto storico dell'universo pentastellato capitolino: avrà la delega al Turismo. Dopo la Puglia, dove il governatore Michele Emiliano ha arruolato in giunta la grillina Rosa Barone con delega al Welfare, il Lazio diventa la seconda regione che si colora di giallorosso. Per Zingaretti- «l'accordo programmatico con il Movimento nasce alla luce del sole, è una novità storica: due squadre che si erano confrontate ora si uniscono per il bene comune». Per celebrare l'evento, nel M5S si scomodano i big: il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro degli Esteri Luigi di Maio. Il più interessato di tutti, in casa Cinque stelle, al laboratorio zingarettiano, è il presidente della Camera. Fico spera di ripetere l'esperimento laziale a Napoli in vista del voto per l'elezione del sindaco. E sta lavorando sotto traccia per essere il candidato sindaco dell'alleanza Pd-Cinque stelle a Napoli. Ma ora c'è il problema Raggi. Il rapporto tra il sindaco di Roma e il neoassessore Lombardi non è mai stato buono. E le prime parole di Lombardi confermano i contrasti: «Io penso, ma è la mia opinione, sia possibile che quelle forze politiche con un progetto per Roma, ognuno con il suo candidato, possano fare delle primarie aperte». Arriva lo stop alla fuga in avanti della Raggi nonostante la benedizione di Beppe Grillo.

Il rimpasto nella giunta laziale piazza la prima mina sul percorso del futuro segretario del Pd Enrico Letta.

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