GenovaUomo di fede e di ragione. È stata una delle tante definizioni con le quali in questi giorni si è ricordata la figura di don Gianni Baget Bozzo morto venerdì scorso alletà di 84 anni nel suo appartamento di via Corsica, a Genova. Questa mattina nel capoluogo ligure per dargli lultimo saluto si incontreranno tutte le persone che, nella vita di don Gianni, hanno saputo apprezzarne la fede o la ragione, se non entrambe.
Perché don Gianni era sì un fine politologo, ma anche un sacerdote che sapeva distinguere il suo ruolo e quando predicava dal pulpito non accostava mai nessun ragionamento al suo credo politico. Lo testimoniano le tante persone che in questi giorni gli hanno reso omaggio alla camera ardente, fedeli della sua parrocchia che si sono mischiati ad esponenti politici locali e nazionali.
Questa mattina alle 11.30 nella chiesa del Sacro Cuore e San Giacomo, nel quartiere di Carignano, sono attesi molti politici. Il governo sarà rappresentato dai ministri Sandro Bondi e Claudio Scajola, attesi anche Stefania e Bobo Craxi, Francesco Storace, big del giornalismo. Ma con loro ci saranno donne e uomini semplici che di don Gianni hanno apprezzato le omelie. Arriveranno i giovani, per cui aveva sempre parole di conforto, arriveranno le «pie» donne che si fermava a confessare dopo la Messa che celebrava ogni mattina alle 8. Ci saranno tutti i commercianti del quartiere che salutava ogni giorno durante le sue passeggiate.
Vicino allarcivescovo di Genova il cardinale Angelo Bagnasco (che officerà la funzione) ci sarà don Rocco, il parroco di Carignano che ospitò don Gianni quando, riammesso nel suo ruolo sacerdotale, si era trovato senza un luogo dove poter celebrare le liturgie.
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