Politica

Politici intercettati, Casini ai giudici: «Voglio sapere tutto su quei nastri»

Chiesti «tutti gli elementi sui verbali che coinvolgono deputati». Il tribunale: «Verificheremo e risponderemo». La sinistra nel mirino ora scopre la privacy

Emanuela Fontana

da Roma

La sinistra e la questione morale sono colpite al cuore da nuove intercettazioni sulla scalata Unipol alla Bnl. Le registrazioni si allargano sempre più al parlamento, e così si profila uno scontro, o quanto meno un serio chiarimento istituzionale, tra la Camera e il tribunale di Milano. Perché il presidente Pierferdinando Casini ha deciso di non stare a guardare: che siano di opposizione o della maggioranza (nel caso in questione di Ds e Margherita), vuole acquisire dal palazzo di giustizia milanese «ogni utile elemento di conoscenza sugli eventuali profili di interesse della Camera dei deputati, ai fini di cui all’articolo 68 della Costituzione» sulle registrazioni svolte dalla Guardia di finanza alle chiacchierate ai telefoni e ai cellulari dei deputati. Così ha scritto Casini al presidente del tribunale di Milano, Vittorio Cardaci. Che ribatte: «Risponderò alla richiesta di chiarimenti».
Nel caso delle intercettazioni sulla scalata Unipol a Bnl si tratta nello specifico di parlamentari del centrosinistra. Ma Casini mantiene il suo ruolo di presidente super partes: «Signor presidente - ha scritto a Cardaci - da notizie stampa risulterebbe che nell’ambito di un procedimento penale, pendente nei confronti di terzi innanzi alla procura presso il tribunale che Ella presiede, siano state acquisite agli atti trascrizioni di intercettazioni di conversazioni alle quali avrebbero preso parte deputati». Casini si rifà all’articolo 68 della Costituzione che prevede che sia la Camera ad autorizzare qualsiasi tipo di controllo delle conversazioni dei deputati da parte della magistratura.
In parlamento intanto, dopo giorni di pubblicazioni di brogliacci su Bankitalia, scalate, contatti di finanzieri a destra e a sinistra, e dopo l’ultimo coinvolgimento dell’Unione nell’operazione Unipol, è la Cdl a chiedere chiarimenti all’opposizione: «Premesso che siamo sicuri che nei prossimi giorni usciranno altre decine di intercettazioni - anticipa il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto - siamo in attesa da parte del gruppo dei Ds di un dibattito parlamentare sui molteplici aspetti della scalata Unipol nei confronti della Bnl». Per Maurizio Gasparri (An) a prescindere dal dibattito in corso sulle intercettazioni, dalle ultime pubblicazioni di «ascolti» della procura milanese emerge un quadro chiaro: «esponenti della sinistra hanno inventato un’inesistente scalata di Berlusconi a banche e giornali per coprire le loro malefatte». A dover dare spiegazioni, insiste quindi Gasparri, è ora «la sinistra moralista immersa fino al collo in una battaglia, quella della Bnl, che ha visto uno scontro vero tra Margherita e Ds».
Casini dovrà attendere qualche giorno per saperne di più. Cardaci risponderebbe anche subito, «ma non posso farlo adesso, non dipende da me - precisa -. Aspetto di leggere la lettera del presidente Casini, poi scriverò al responsabile dell’ufficio gip per verificare e assumere informazioni e quindi risponderò». Tutto questo non sarà possibile «prima della prossima settimana, essendo questi giorni di festa», ricorda il presidente del tribunale milanese.
L’impressione è che, a sinistra, venga comunque valutato con più caldo entusiasmo il disegno di legge che Silvio Berlusconi sta preparando per rendere più rigorose le intercettazioni: «Siamo d’accordo con una legge più rigorosa che tuteli la privacy e permetta ai magistrati di usufruire di questo importante strumento di indagine», valuta il verde Paolo Cento, per la prima volta nella vita d’accordo con il premier.
Dall’Unione per ora si getta acqua sul fuoco delle registrazioni che riguardano da vicino Piero Fassino, Romano Prodi e Enrico Letta: «Lasciamo perdere le illazioni, lasciamo che la magistratura chiarisca questa complessa vicenda», osserva il senatore della Margherita Tiziano Treu.

Cose «irrilevanti per le indagini», liquida le intercettazioni Beppe Fioroni (Margherita), che rilancia il disegno di legge di Berlusconi.

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