Politici in scena per declamare i grandi della storia

Formigoni legge Nabokov, Penati celebra Pound e la Bracco Calvino. Belpietro sul palco come moderatore

Gianandrea Zagato

Milano sa tradurre l’innovazione anche in suoni, immagini e, perché no, pure nell’interpretazione di attori sui generis. Se non ci credete, be’ stasera accomodatevi al Piccolo Teatro e gustatevi Roberto Formigoni che declama Vladimir Nabokov e Bruno Ermolli che recita Platone e George Bernard Shaw.
Ma insieme al presidente della Regione Lombardia e a quello di Promos (l’azienda speciale della Camera di commercio per l’internazionalizzazione) ci sono anche Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio, che legge Albert Einstein e Diana Bracco, numero uno di Assolombarda, che passa da Oscar Wilde a Italo Calvino.
Occasione davvero niente male per assistere pure alla performance di Filippo Penati, l’inquilino di via Vivaio, che celebra il genio di Ezra Pound e di Feodor Dostoevskij. Partecipazioni straordinarie per declinare l’innovazione attraverso le parole di scienziati, scrittori e politici: ma, attenzione, anche riflettendo sulle intuizioni che hanno influenzato la storia dell’umanità.
Appuntamento in un tempio del teatro ambrosiano, dove l’innovazione diventa spettacolo, anzi «fa spettacolo» com’è il titolo dell’occasione teatrale firmata e diretta da Gioele Dix. Che offre un mosaico di idee, citazioni e parole per raccontare l’innovazione in ogni aspetto dell’esistenza, favorita dalla giovinezza e pagata con la vita, cercando comunque la libertà. E, attenzione, a suggerire spunti di riflessione attraverso personaggi e intuizioni che hanno influenzato la storia dell’umanità non sono solo le opere memorabili ma pure i piccoli gesti, quelli invisibili.
Già, la forza dell’innovazione non è solo la scienza ma sono anche i giovani che sanno mischiare Dante a Galileo, la Bibbia a Paul Ginsberg e che attendono strumenti e spazi maggiori di quanto Milano possa offrire. «Innovare significa un modo di essere, di penare e di guardare al futuro. Una capacità creativa che di certo a Milano e ai milanesi non manca e su cui occorre puntare per una città che cresce» chiosa Sangalli, promotore di questa manifestazione che è un viaggio nel futuro e attorno a quei quattro fattori - capitale umano, originalità, internazionalizzazione dei prodotti e capitale finanziario - che consentono di parlare di innovazione.
Principi che si ritrovano nel dibattito «Milano per l’innovazione, l’Agenzia nazionale» che precede (alle ore 19, sempre al Piccolo di via Rivoli) lo spettacolo teatrale.

Confronto moderato da Maurizio Belpietro, direttore del Giornale, cui partecipano Formigoni, Penati, Ermolli, Bracco, Sangalli e il sottosegretario Luigi Nicolais. Anticipo politico su un tema che non è solo essenza dello sviluppo economico, uno dei momenti di snodo del ciclo produttivo ma anche culturale.

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