Roma

Polizia, una sola «volante» per Ostia e dintorni

Stefano Vladovich

Furti nelle ville, risse in discoteca, aggressioni. Per non parlare di scippi, rapine, incidenti, o peggio ancora. Sembra assurdo ma per fronteggiare la criminalità di Ostia e dell’entroterra il XIII commissariato ha una sola «volante» a turno. E la nuova «Stilo», in servizio da mesi, non è utilizzabile per un cavillo burocratico, una circolare ministeriale che ne vieta l’uso per l’ordine pubblico.
Una situazione intollerabile per gli stessi agenti di polizia, decisi a incrociare le braccia e protestare. Un clima infuocato che assume toni incandescenti alla vigilia della stagione estiva, quando gli oltre 23 chilometri di costa sono presi d’assalto da un milione di vacanzieri. Vecchia storia ma sempre attuale: trasferimenti, malattie, sospensioni e persino licenziamenti nell’organico della mini-questura del litorale, mai rimpiazzati.
«Da un totale di 120 uomini - spiega Francesco Carta, segretario provinciale del Siulp, il Sindacato unitario lavoratori di polizia - i colleghi di via Genoese Zerbi sono ridotti a meno di 100 unità. Attendono ancora la sostituzione dei cinque agenti allontanati nel ’98 come dei cinque trasferiti in altri commissariati nel corso degli anni per esigenze operative. Anche Giorgio, l’agente morto lo scorso inverno, non è stato rimpiazzato. Come si fa? Come controllare una realtà più vasta di Campobasso con questi numeri? Ostia non è più il quartiere dormitorio di trent’anni fa, ma questo la Questura di Roma fa finta di non saperlo».
Oltre 200mila residenti ufficiali, 250mila reali che diventano 500mila il sabato e la domenica, «coperti» da una sola pattuglia da due posti. Già, altra questione è quella del «terzo uomo», l’agente costretto, in caso d’intervento, a restare in ufficio. Motivo? Il sedile posteriore della volante è riservato ai fermati.
«Il collega - continuano i sindacalisti - deve restare a disposizione, ma di chi visto che la sua presenza sarebbe determinante in un’azione? Nell’inverno 2003-2004 il commissariato utilizzava una vecchia Alfa 33: per il Ministero era adatta a intervenire in caso di necessità, la nuova Stilo no».
Il commissariato del Lido ha una competenza enorme: oltre Ostia deve coprire l’entroterra fino ai confini con l’Eur e Fiumicino. In poche parole Casalpalocco, Axa, Infernetto, Acilia. Non solo: a sud va oltre i limiti municipali del XIII e la sua giurisdizione arriva a Pomezia, Torvaianica compresa. In poche parole altri 50mila abitanti. In teoria, perché in pratica i «ragazzi» non ce la fanno e accorrono in aiuto dei colleghi carabinieri solo in rare occasioni. Oppure pattugliano anche Torvaianica, ma in casi estremi. Come accadde all’indomani dell’omicidio di Massimo Biagini, il gioielliere di piazza Italia trucidato da due banditi mai arrestati. Le reazioni dei residenti furono talmente pressanti («La polizia? Chi mai vista...», dissero i commercianti) che per un periodo una volante venne stanziata oltre Castelporziano.
Successe anche a Casalpalocco, durante il Giubileo, all’ennesima protesta degli abitanti, organizzati in ronde per scoraggiare le bande di rapinatori delle ville. Un’auto della polizia, la «Lido3», viene assegnata alle «Terrazze» in ausilio ai carabinieri. Passato l’Anno Santo scompare nel nulla. «Per tutto l'inverno siamo andati a Ponte Galeria - incalzano gli agenti - lasciando la città in mano a due colleghi». Cosa vogliono le «guardie» di Ostia? «Oltre alle volanti aggregate per l’estate - concludono - servirebbero almeno due pattuglie in più, una per Palocco-Acilia, una per Infernetto-Axa. E, in caso di bisogno, l’aiuto del reparto volanti di via Guido Reni come succede in tutti i quartieri della capitale.

O quasi».

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