Il pessimo carattere autodistruttivo dell'artista italiano amato e odiato da Peggy Guggeheim, bello e inquieto con le donne, cinico lanciato e poi abbandonato dalla stessa Peggy proprio per quel rapporto nato tra i due fatto di amore e di odio, morto giovane all'apice del suo successo, si può considerare al pari del padre dell'action painting americana di Pollock, viene riscoperto ancora una volta sotto le vere vesti di Tancredi Parmeggiani (1927-1964) ha saputo riproporre quello che la pittura americana fece in quesgli anni.
Non stupisce quindi che la leggendaria ereditiera Peggy, collezionista e gallerista in viaggio sempre tra New York e Venezia, dopo avere scoperto Pollock, dagli anni Cinquanta incluse nella sua collezione anche Tancredi con il quadro "Natura e spazio", che acuistò come moltre altre opere a 70 dollari al mese; quella era la cifra mensile che destinava mediamente agli artisti della sua cerchia. Ma cosa successe tra Tancredi e l'operatrice di marketing culturale? Le opere ancora fresche di materia uscivano dalla sua casa in laguna per arrivare a gallerie e musei oltreoceano. Fu così che grazie della strategia prima del regalo a importanti collezionisti e critici degli artisti che lavoravano per Peggy, che la signora Guggeheim arrivo anche nel caso di Tancredi a fargli fare al collezionista e gallerista di New York Saindenberg (Saindenberg Gallery) la prima personale di Tancredi nel 1958.
La critica fu entusiasta e anche il pubblico, proprio per quel gusto felino, aggressivo che l'artista aveva nei confronti della tela. I suoi colori rapivano gli occhi di esperti; erano dirompenti. Oggi grazie a una ricerca filologica di Francesco Tedeschi per la Galleria Lampedusa di via Montebello 30 a MIlano, si possono ammirare sette opere di grandi dimensioni dell'artista dove l'aspetto informale dialoga con quello spoaziale, una ricerca che anche lo stesso Fontana stava compiendo.
Tancredi era un uomo inquieto, nervoso soggetti a sbalzi d'umore e la sua "felicità nervosa" tipica di quell'uomo che faticava a trovare la pace nemmeno tra le braccia della figlia di Peggy, Pegeen, alla quale dedicò diversi quadri, prima che la gelosia della madre arrivò persino a cancellarlo dalla sua squadra di artisti.
Forse ad accomunare Pollock e Tancredi c'erano
tre cose: l'amore estemo per l'arte trasformata in una bramosia scatenata, Peggy e la morte in giovane età di entrambi. Pollock si gettò nel Tevere nell'autunno del 1964. Dalla polvere all'altare e dall'altare alla polvere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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