Non ha avuto nemmeno il tempo di rimettere piede in Campidoglio dopo la mini-convalescenza a casa, che si è trovato subito di fronte una serie di intricati nodi da sciogliere in vista della formazione della nuova giunta capitolina. Per Veltroni la ripresa dellattività è coincisa con un clima preoccupante che si respira tra i suoi alleati: una serie di veti incrociati e di sgomitate per metter mano alle poltrone più ambite. La Margherita, è cosa nota, non vuole cedere sulla conferma della Garavaglia a vicesindaco e fa capire che, nel caso in cui fosse costretta a farlo, pretenderebbe in cambio almeno un assessorato in più. La cosa, ovviamente non si concilia con la già difficile distribuzione degli incarichi.
Dal canto suo, Rifondazione comunista minaccia lappoggio esterno se sarà affidato ad Alberto Michelini lassessorato alla Famiglia o se la futura giunta avrà uno spostamento verso il centro. I moderati vogliono il giusto riconoscimento del loro ruolo in termini di poltrone e non vedono di buon occhio un eventuale incarico a DErme.Poltrone e veti, un rebus per Veltroni
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