Polverini-Bonino, il gelo e poi il fuoco

Pura perfidia femminile? O un attimo di imbarazzo, di quelli in cui nessuno sa decidersi a fare la prima mossa e si resta impalati uno di fronte all’altro? Probabilmente non si saprà mai cosa c’è stato davvero dietro alla stretta di mano che la Polverini e la Bonino non si sono date ieri, prima di entrare negli studi romani di Sky. Mancavano pochi minuti all’inizio delle riprese quando le due candidate governatrici del Lazio, in attesa di partecipare al faccia a faccia televisivo, si sono incrociate nei corridoi. Le due signore si sono guardate, hanno abbozzato un saluto, scambiato qualche battuta veloce; ma le braccia sono restate tese lungo i fianchi.

La Polverini non sembrava neanche la stessa persona che la sera prima aveva intrattenuto, in un ristorante vegetariano di Roma, i commercianti e gli industriali capitolini, illustrando loro il suo «piano di attenzione globale verso le imprese». Poi le due hanno ripreso a camminare nervosamente per i corridoi, fino a quando non sono state chiamate per la foto di rito. E qui la stretta di mano ci è scappata.

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