Popolare di Sondrio punta a Nord Est

nostro inviato a Bormio

Obiettivo Nord Est per Banca Popolare di Sondrio che si chiama fuori dal risiko che ha mutato gli equilibri del credito nazionale. Al contrario, agli occhi del presidente Piero Melazzini, la nascita di grandi gruppi apre opportunità per Sondrio perché «chi aspira a un ruolo nazionale o europeo tende a spostare l'attenzione dai mercati locali a quelli globali, a dedicarsi a complesse operazioni finanziarie piuttosto che a seguire famiglie e piccole imprese».
La ricetta di PopSondrio resta invece composta di buona gestione e crescita interna tanto più che, «come dicono gli economisti di Bankitalia, le fusioni non creano valore». La volontà di indipendenza si traduce poi nel disinteresse verso le filiali che i big devono cedere per vincoli Antitrust. «Siamo contrari ad acquisire sportelli, non solo e non tanto per i costi non certo leggeri che comporta ma perché chi compra lo fa a scatola chiusa. Le banche sono fatte di uomini, è difficile fare lavorare insieme persone con culture differenti», spiega Melazzini dopo aver incassato l'ok al bilancio 2007 (+20,5% a 147,3 milioni i profitti; 22 centesimi il dividendo), dagli oltre 3.500 soci stipati nel centro il «Pentagono» di Bormio: solo 3 i contrari.
Quest'anno l'asse di espansione sarà il Veneto, partirà da Verona per proseguire a Nord verso Trento e Merano, aggiunge il banchiere a cui piacerebbe in futuro spingere la controllata Suisse in tutti i Cantoni della Svizzera. Il tutto, «senza rinunciare a crescere in Piemonte, nell'area del Lago Maggiore, e a Roma», aggiunge il direttore generale Mario Alberto Pedranzini che siede anche alla presidenza del patto di sindacato di Italease: l'istituto ferito dalla mina dei derivati, di cui è grande azionista il Banco Popolare.

«Le banche socie stanno portando a Italease tutto il contributo possibile in termini di business», assicura Pedranzini perché la fiducia nel modello consortile è immutata. Tanto che, chiosa Melazzini, Sondrio non intende cedere neppure il residuo 2% di Linea a Mediobanca, a cui al contrario «vuole restare vicina».

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