Finale col brivido per laumento di capitale della Banca popolare di Milano targata Andrea Bonomi. Malgrado i ripetuti tentativi di rassicurazione della banca, il 10% degli 800 milioni previsti dalloperazione potrebbe rimanere sulle spalle di Mediobanca, che guida il consorzio di garanzia, e degli altri istitituti coinvolti. A meno che l«onda anomala», che ha travolto il titolo in Piazza Affari, non nasconda le mosse per ridurre linoptato, avvicinandolo a quel 5% considerato «fisiologico» e paragonabile a quanto accaduto ad altre Popolari.
Bipiemme ha accusato ieri un tonfo del 13,18% finendo a 0,301 euro, un millesimo più del prezzo previsto dalla ricapitalizzazione (venerdì scorso i diritti avevano chiuso a 0,0235 euro). Alla base cè anche un motivo tecnico: gli operatori hanno «scaricato» in massa i titoli di Piazza Meda appena sottoscritti, con lidea di chiudere le posizioni lunedì, quando gli stessi saranno resi fisicamente disponibili. In sostanza un arbitraggio.
Dalle sale operative si segnalano però anche forti mani operanti dallestero probabilmente allo scoperto, a dispetto ai divieti in essere, tanto che Consob ha stretto le maglie di controllo per intercettare le irregolarità: sono passati di mano 188 milioni di pezzi. Il presidente del consiglio di sorveglianza Filippo Annunziata, si è detto «fiducioso»: I primi dati sullaumento «sono confortanti». «Certo, il contesto non è facile ma ci stiamo lavorando», ha proseguito il manager, stimando che linoptato risulti a un livello «compatibile» con le condizioni del mercato. Leventuale inoptato sarà suddiviso proquota tra le banche del consorzio, che dovranno poi liberarsi delle azioni Bpm: tra le possibilità un prestito convertibile o un accelerated book-building.
Per i vecchi azionisti, alla fatica di ingoiare un aumento di capitale monstre e un sconto perlomeno drastico (40% sul «Terp»), si somma però lo smacco della Borsa: da quando il 22 ottobre lassemblea, dominata dai dipendenti-soci, ha consegnato Piazza Meda al capo di Investindustrial battendo Matteo Arpe, il titolo di Bpm ha perso l80% del proprio valore. Molto dipende dalla situazione di estrema difficoltà in cui è nel frattempo caduto lintero sistema-Italia, ma solo venerdì Moody ha degradato il titolo Bpm (da A3 a Baa3) e martedì ha tagliato il giudizio sui covered bond a copertura dei mutui del gruppo.
Senza contare la mina degli altri esposti allo studio del fronte deisoci esterni guidati da Piero Lonardi, e della lettera con cui Bankitalia ha messo sotto il torchio i critieri adottati per la fusione tra le controllate CariAlessandria e Banca di Legnano: il cda della vecchia Bpm aveva riconosciuto rispettivamente un «premio» di 19 e 20 milioni alla Fondazione CariAlessandria e ai francesi del Credit Mutuel in cambio della rinuncia al diritto di veto. Impossibilitato il direttore generale Enzo Chiesa, probabilmente per gli impegni legati allaumento di capitale, a rispondere alla Vigilanza è stato il vice Roberto Frigerio, provocando più di un maldipancia tra i consiglieri.
In Piazza Meda, intanto, proseguono i lavori per il rinnovo dellassociazione Amici secondo il «listone» che unisce al tandem Fisac-Uilca i dissidenti Fiba e Fabi: ieri sera si contavano 3.026 votanti, pari a circa il 53% dei 5.700 aventi diritto. È la prima volta che la base dellistituto ricorre al voto elettronico.
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