Porte aperte agli immigrati Ora Prodi scopre i pericoli

Il presidente Napolitano afferma che «l’immigrazione è un problema che va risolto in Europa». Il giorno seguente dichiara che «senza immigrati il sistema Italia si bloccherebbe». Io sono veramente un po’ confuso. L’immigrazione è un problema o un vantaggio?
***
Nel Regno Unito il dibattito sulla questione dell’immigrazione è stato lungamente in agenda, dopo la scoperta che l’istituto di statistica nazionale non aveva contato 300mila lavoratori immigrati dal 1997 ad oggi falsando la previsione di crescita della popolazione di dieci milioni di persone in vent’anni. Il dato sulla popolazione futura si basava su un tasso di entrata di nuovi immigrati di circa 190mila unità l’anno. Da noi nessuno si preoccupa di quanti saremo tra qualche anno.
Paolo Samogin e-mail
***
Il ministro Amato ha affermato, durante una recente puntata del TG1 della sera, che gli immigrati regolari producono il sei per cento del Pil. Attendiamo che il signor ministro - retribuito con il nostro Pil - ci fornisca anche la percentuale del Pil che i suddetti immigrati ed i loro parenti clandestini consumano e di cui godono. A parte le polemiche non è possibile che ogni volta che si parla di immigrati debba intervenire una parte della sinistra, moralista, che, fingendo di prendersi a cuore il destino di questi sventurati, taccia di razzismo chi sostiene la politica del rimpatrio immediato. Che prima si occupino di noi e della nostra di condizione. Come poi sia possibile che questi stranieri siano utili e stiano bene qui da noi, quando siamo per primi noi italiani a non sentirci utili né a stare bene è un mistero.
Lettera firmata e-mail
***
Incredibile: il nostro premier ha abbandonato la fase Rem e si è reso conto del pericolo Rom. In fretta ha approvato un pacchetto sicurezza che ha messo nelle mani delle prefetture un po’ di potere in più (servirà?) e si è attivato, nonostante il giorno festivo, per sanare una situazione ormai in cancrena. Doveva scapparci il morto, altrimenti saremmo ancora con la coscienza pesante di quei due poveri custodi massacrati in provincia di Treviso. Per loro l’unico provvedimento d’urgenza è stato quello di ridurre le forze dell’ordine che indagavano sul loro delitto. Già, il ricco Nord-Est che non vuole gli immigrati e che preferisce la mano ferma della destra. Ma poi il premier lancia accuse alla precedente legislatura, mentre Veltroni, che sta studiando da premier, si indigna. Caspita che decisionisti, che uomini fermi.
Lettera firmata e-mail
***
Vorrei esprimere il mio sconcerto e la mia paura per la situazione attuale dovuta all’immigrazione selvaggia che sta facendo scaturire problemi di sicurezza immani. Stiamo pagando lo scotto di aver eliminato la legge Bossi-Fini che si sarebbe allineata alle regole già applicate da tempo da Spagna e Grecia, di cui si vedono i risultati. Non si tratta di razzismo o di situazioni già presenti con i governi precedenti. Che vi sia una presenza massiccia di romeni nelle nostre città è abbastanza normale visto il recente ingresso nell’Unione Europea. Quello che devono capire è che vanno fatte leggi ben precise, in accordo anche coi Paesi stranieri per far sì che gli ingressi siano studiati e regolamentati. Di finto buonismo e finta solidarietà non se ne può più, e anche il discolparsi accusando il mondo intero ci è ormai indigesto.
Roberta Bartolini e-mail
***
Veltroni accusa il governo romeno di favorire l’esodo di migliaia di delinquenti. E chiede all’Europa di intervenire. Sbaglia. Sposta le responsabilità. La verità è che in altri Paesi, come Germania, Austria o Ungheria, i delinquenti romeni non ci vanno perché sanno che ci sono pene severe. Se qualcuno tra di loro chiede: «Dove conviene andare?», tanti gli rispondono: «In Italia, là si può rubare». Se non sbaglio il popolo Rom è un popolo nomade e per questo è conosciuto in tutta Europa. Però nomade vuol dire che si fermano nella stessa località solo per pochissimo tempo e poi via in un altro Paese. Bisognerebbe chiedere a Prodi perché invece in Italia da un po’ di tempo hanno deciso di diventare sedentari.
Roberto Bianchi e-mail
***
Voglio proprio vedere se, dopo i terrificanti fatti di Roma di questi giorni, il presidente della Repubblica e la sinistra di governo tutta, avranno ancora il coraggio di fare «l’elogio dell’immigrazione». Bisogna essere realisti, il problema dell’immigrazione in Italia è diventato cruciale. Altro che forza lavoro, l’immigrazione senza controllo e senza regole porta soltanto delinquenza e degrado. Prepariamoci al peggio, perché questa classe politica non ci salverà da un bel niente.
Lettera firmata e-mail
***
Appena succede un fatto eclatante, tutti si affannano a dirmi che immigrato è bello, che cos’è in fondo una moschea o un negozio di cinesi in più o in meno, «senza di loro l’Italia si fermerebbe». Io so solo che fino a un paio di anni fa mi sentivo sicuro a casa mia, oggi non sono più sicuro e, se continua così, con l’ultimo arrivato che vuole dettare le sue leggi, tra poco non sarà più casa nostra.
Antonino Ficara e-mail
***
È ora che si dica basta all’indiscriminata invasione di gentaglia che viene in Italia, violandone sovranità e legislazione, perché attratta dalla certezza di poter compiere il proprio comodo senza pagarne il prezzo. Ormai siamo diventati la barzelletta d’Europa. Chi intende costruire bombe per atti terroristici, chi stuprare, rapinare, frodare o qualunque altra attività di questo stampo viene in Italia, con la tranquilla certezza che se sarà mai colto con le mani nel sacco, tra pentimenti, conversioni religiose, patteggiamenti e riti abbreviati, difficilmente conoscerà le patrie galere.
Rosa Capuino e-mail
L’Italia è il Paese che offre alla feccia europea liberamente e clandestinamente presente sul territorio, cinquanta milioni di cavie, di vittime predestinate, come carne da macello. E tutto ciò perché una minoranza di potenti che vivono blindati e protetti, grazie ai nostri soldi, sfoga il proprio ipocrita buonismo violando l’obbligo di garantire protezione al popolo. A questi ipocriti ricordo che gli emigrati italiani venivano controllati a vista dai Paesi ospiti, ed hanno guadagnato stima e gloria lavorando duramente e con dignità.
Sergio Cappiello e-mail
***
Ancora un’aggressione ai danni di una donna a Roma. Un’altra vittima di questi animali feroci, che non sono malati, maniaci, folli, ma semplicemente individui amorali che, non avendo nulla da temere, soddisfano il loro istinto e le loro voglie quando più preferiscono. Che problema hanno? Dalla vita di baraccati, passano ad una vita più comoda in prigione, dove non c’è bisogno d’arrangiarsi per procurarsi da mangiare. Unico patimento: non avere la possibilità d’aggredire un’altra donna sino a che non saranno rimessi in libertà. Ancora una vittima di coloro che a queste fiere hanno aperte le porte.
Giocchino Ferri e-mail
***
Gli uomini politici responsabili del mancato controllo del territorio dovrebbero dimettersi, chiedere scusa agli italiani, pagare i danni alle vittime e ai loro familiari. Ricordo ancora la frase di una signora molestata alla metro di Roma, anni fa: «Quando ci sarà Berlusconi, le cose cambieranno!». Berlusconi ha governato e nulla è cambiato. Prodi sta governando e nulla è cambiato. Anzi, col tempo tutto peggiora. Adesso si cercano i rimedi. Alla Basilica di Santa Chiara, dopo il saccheggio, misero le porte di ferro.
Elisa Merlo e-mail
***
Dopo l’ennesimo efferato crimine commesso da un nomade a Roma, il governo si è affrettato a varare un decreto legge che conferisce ai prefetti la facoltà di espellere dal territorio nazionale gli stranieri pericolosi. Non sarà per niente facile. Prima di tutto perché finora la magistratura ha costantemente vanificato gli analoghi provvedimenti assunti in materia dai governi precedenti. E poi perché le componenti di sinistra di quello attuale hanno sempre ostacolato, e continueranno a ostacolare, ogni iniziativa volta a impedire ai delinquenti di nuocere, soprattutto se stranieri. Ergo, potranno continuare indisturbati a massacrarci.
Daniele Leoni e-mail
***
Ho letto la lettera del signor Scorzelli il quale proponeva, per liberarsi della presenza insistente dei lavavetri ai semafori, di «non dare nulla o non usufruire di tale servizio». Magari bastasse. Anni fa, qui a Padova, un povero guidatore osò fare qualcosa del genere. Dopo aver rifiutato i «servizi» che gli venivano proposti venne tirato fuori di peso dalla sua automobile, pestato malamente e ripetutamente e abbandonato sul ciglio della strada. Certo è vero, per una settimana i semafori della città, grazie al passa-parola, sono stati liberi da lavavetri e venditori di ogni sorta. Ma se questo è il prezzo da pagare non credo che ne valga poi così tanto la pena. Forse non siamo noi cittadini a doverci organizzare per risolvere questo tipo di problemi.
Marina Larese Gortigo e-mail
***
Dopo che la Caritas ha confermato che in Italia ci sono 3 milioni e settecentomila immigrati regolari (quelli clandestini non si possono contare) qualcuno del governo si è accorto che tanta immigrazione ha aumentato la criminalità e il rischio per gli italiani. Veramente bravi.

Prima hanno accolto tantissimi stranieri, con lo scopo di farli votare, e adesso si accorgono che la sicurezza è fuori controllo per causa degli immigrati. Gli altri Paesi si sono liberati della feccia e noi l’abbiamo accettata senza nessun controllo. Adesso fanno finta di correre ai ripari ben sapendo che il disastro ormai è stato fatto.
Marino Bertolino e-mail

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica