nostro inviato a Parigi
Il Ppe ci metterà del suo e vedrà di «accelerare» tutte le pratiche per fare entrare il Pdl nel principale gruppo politico dellUnione. Ma anche il centrodestra italiano dovrà affrettare il passo per la costituzione del partito unico perché i passaggi politici e burocratici sono complessi e le prossime elezioni europee incombono. Non è una questione da poco quella affrontata ieri dal presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri con il grande capo del Ppe, Wilfied Martens. Occasione per mettere in fila le scadenze politiche con quelle elettorali è stata la riunione del «gruppo dei 27» organizzata a Parigi dallUmp, il partito del presidente Sarkozy, e dedicata al semestre Ue della Francia. Appuntamento al quale Gasparri ha partecipato come presidente dei parlamentari di un partito «fratello» dei popolari europei, il Pdl appunto, anche se il partito di provenienza, Alleanza nazionale, non fa parte della stessa famiglia, almeno per il momento.
Sintonia su tutto con gli altri gruppi di destra e centrodestra, a partire dallimmigrazione che è al momento uno dei temi sui quali il governo italiano e quello francese sono più vicini. Per far diventare il Pdl il principale partner italiano del Ppe mancano però alcuni passaggi, riassunti da Martens, lex primo ministro belga che in passato si era mostrato tiepido verso unadesione di tutto il centrodestra italiano al Ppe, ma che ieri ha fatto capire di temere semmai lopposto e cioè che eventuali ritardi compromettano lingresso degli italiani prima del voto europeo. «Ancora non è arrivata una domanda dallItalia», ha precisato. «I requisiti rimangono due; lo statuto del nuovo partito e il programma di base. Su questi due documenti lufficio politico del Ppe deciderà». Un esito scontato quello sulla linea politica visto che - come ha sottolineato lo stesso Gasparri - la «carta dei valori» già sottoscritta dai partiti del Pdl ricalca i principi base del Ppe. Lunico scoglio sono i passaggi burocratici che - ha riconosciuto Martens - «sono complessi». E anche i tempi che sono stretti.
Se An e Fi si scioglieranno e fonderanno il nuovo partito, come previsto, solo allinizio del 2009, resteranno pochi mesi per il doppio esame dellufficio politico dei popolari europei e per il voto finale. Certo, ha precisato il presidente del Ppe, «noi potremmo accelerare, visto che Fi è già membro del Ppe». Di fronte a questa disponibilità, anche gli italiani faranno la loro parte, assicura Gasparri. «Informerò Denis Verdini, Ignazio La Russa, ma anche Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini e chiederò che i tempi siano rapidi». Quello che per il momento Gasparri ha incassato di sicuro è la sua prima missione al Club dei 27, che riunisce i parlamentari nazionali dei partiti fratelli del Ppe. Uniniziativa francese, in particolare del capogruppo dellUmp allAssemblea nazionale Jean-François Copé, che cerca di uniformare la posizione dei partiti di destra e centrodestra di tutta lUnione. Almeno sui temi europei. Primo punto allordine del giorno, limmigrazione.
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