«Dopo pranzo quel matto è partito a razzo»

Il racconto dei turisti: «Viaggiavamo almeno a 70-80 chilometri all’ora», «Tra noi dicevamo che sarebbe stato meglio fare testamento»

Gaetano Ravanà

«Dopo pranzo quel matto è partito a razzo, andavamo almeno a 70-80 chilometri all’ora, tanto che sul pullman c’era chi diceva che a quella velocità sarebbe stato meglio fare testamento». Difficilmente scorderanno questa antivigilia di Natale. Hanno visto la morte in faccia, si sono salvati per puro caso i coniugi agrigentini, Santi Palminteri di 52 anni e la moglie Daniela Giordano. Erano partiti cinque giorni fa da Savona per una seconda luna di miele, una crociera di dieci giorni diretta alle Isole Canarie, per festeggiare i loro 25 anni di matrimonio. Domani dovevano raggiungere Malaga, ultima tappa del viaggio, prima di ritornare al porto di Savona.
Adesso non hanno più voglia di proseguire la loro crociera, vogliono rientrare a Menfi, nella Valle del Belice, per riabbracciare i loro familiari. «Abbiamo avuto la disgrazia di trovare l’autista di pullman più pazzo di Madeira - racconta Daniela Giordano -: ha corso per tutto il giorno, lo abbiamo perfino implorato, ma lui diceva sempre di rimanere tranquilli; fino a quando, in prossimità di una curva, non è riuscito a svoltare bene e siamo andati a picchiare contro una cunetta e il mezzo si è capovolto».
La donna è provata: subito dopo l’incidente, lei e il marito sono stati accompagnati a bordo della nave dove sono ospiti. «Dopo cinque giorni di navigazione - ha continuato la donna - ci conoscevamo un po’ tutti. Siciliani eravamo soltanto io e mio marito, poi la maggior parte era del Trentino. Tra i feriti gravi c’è pure un bambino, lo stesso con cui avevo giocato nel pomeriggio, durante la sosta per il pranzo». Prima dell’incidente i viaggiatori, dopo avere invitato l’autista a non correre, si erano messi anche a scherzare. «Un signore del Veneto che era seduto accanto a noi - ha raccontato ieri la donna - mi ha detto di farmi fare da mio marito il testamento, perché c’era la seria possibilità che da quella folle corsa non saremmo usciti vivi. Dopo qualche chilometro, abbiamo avuto l’incidente».
Daniela Giordano si è presa anche un grande spavento perché il marito è rimasto per qualche minuto sotto choc. «L’ho chiamato immediatamente dopo l’urto e lui non mi rispondeva - ha detto -: ero impaurita e disperata. Ho continuato a chiamarlo e mi sono un po’ calmata soltanto quando lui mi ha risposto dicendomi che aveva male alla testa. Accanto a me ho visto il cadavere di una donna che aveva festeggiato da poco quarant’anni di matrimonio e insieme al marito si stava godendo la meritata vacanza».
Anche il marito ha raccontato come la sciagura sia stata soprattutto colpa dell’autista: «Una felice e spensierata giornata - ha detto ieri Santi Palminteri - si è trasformata in tragedia per colpa di un autista di sicuro non perfettamente a posto con la testa».

L’uomo non si sa spiegare il perché di quella guida folle per le strade dell’isola: «Non so se avesse bevuto, ma era assurdo il modo in cui guidava il pullman. Siamo scampati a un miracolo, purtroppo per cinque nostri compagni di viaggio non c’è stato nulla da fare».

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