Tutti i tifosi potranno assistere al derby Roma-Lazio previsto mercoledì prossimo alle 20,30 allOlimpico. Lo ha deciso ieri pomeriggio il prefetto Carlo Mosca al termine del Comitato per lOrdine e la Sicurezza. «Lo Stato - ha detto Mosca - non può farsi condizionare da frange molto limitate, che vogliono turbare lavvenimento. E per questo intende garantire che la partita si svolga e che tutti possano parteciparvi. Questa è loccasione migliore per dare un messaggio di presenza delle istituzioni, che intendono far rispettare le regole a chi non vuole rispettarle».
Secondo il prefetto questo segnale è lauspicio per ritornare a giocare serenamente sui campi di calcio della capitale. Mosca ha parlato anche di un clima diverso rispetto alla partita Roma-Napoli di sabato scorso, il cui accesso era stato limitato ai soli abbonati dellAs Roma. Diverse sono state anche le informative fornite della autorità della pubblica sicurezza. «Non si decide una volta per tutte ma di volta in volta», ha concluso il prefetto rispondendo alle dichiarazioni del presidente della Legacalcio Antonio Matarrese che aveva auspicato «più osservatorio meno prefetti».
La decisione del prefetto, però, non è piaciuta alla Consap, che giudica il derby di Roma «una partita a rischio» e chiedeva che venisse effettuata in orario diurno, per non dare ai teppisti il vantaggio delle tenebre. «I poliziotti pagano sulla loro pelle lo squilibrio decisionale dei vertici della sicurezza - dice il sindacato - ci chiediamo, se Roma-Napoli era una partita a rischio per lantagonismo fra le tifoserie, come sia possibile non individuare potenzialità di ordine pubblico ben più gravi per il derby della capitale. Decisioni così incomprensibili avvalorano la sensazione che gli interessi delle società di calcio e della vetrina politica cittadina, pesino in maniera determinante sugli orientamenti degli organi preposti a stemperare le tensioni di ordine pubblico».
Il prefetto si fida: porte aperte per il derby
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.