Premafin, arriva il quesito alla Consob

In «casa Ligresti» sembra finalmente tutto pronto per interpellare la Consob sul riassetto azionario che dovrebbe trasformare la francese Groupama nel secondo socio di Premafin, la holding che controlla Fondiaria-Sai. Il quesito sull’Opa obbligatoria, atteso da settimane e punto nodale dell’intera operazione, potrebbe infatti essere depositato oggi. Il disimpegno di Unicredit dal consorzio di garanzia per l’aumento di capitale Premafin ha intanto innescato un altro scivolone della holding in Piazza Affari: il titolo ha ceduto il 2,59% a 0,75 euro; deboli, ma con un risultato migliore del listino, anche la controllata FonSai (-0,71% a 6,29 euro) e Milano Assicurazioni (-0,83% a 1,19 euro). Unicredit è peraltro già tra i maggiori creditori dei Ligresti e, facevano notare ieri alcuni analisti, ha anche un equity swap sul 2,8% di Fondiaria: l’idea sarebbe quella di prolungare la durata del derivato al 2013.
A questo punto spetta però al Crédit Suisse trovare altri istituti, probabilmente internazionali, disponibili a dividersi l’inoptato dell’aumento di capitale di Premafin e di quello di FonSai. Una possibilità concreta, visto che i grandi fondi internazionali sembrano dinibili ad aderire all’aumento FonSai solo a fronte di un sensibile sconto (prossimo al 40%) sul prezzo di Borsa. Secondo gli analisti la compagnia assicurativa nel 2011 avrà un Roe fermo al 5,6% post aumento. Intanto l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha confermato il via libera della banca alla rinegoziazione del debito Premafin.

Al momento Unicredit pensa invece che non ci siano le condizioni per partecipare al consorzio. Nel caso di Mediobanca il via libera alla rinegoziazione del debito Premafin dovrà invece passare per il cda: Piazzetta Cuccia riunirà il consueto board prenatalizio martedì 21 dicembre.

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