Premier tra fedelissimi e frondisti: resa dei conti

Berlusconi dice basta ai compromessi nella maggioranza e accelera: nessuna concessione sulle intercettazioni, poi la riduzione delle tasse. Intanto Fini si traveste da dipietrista: scontro frontale con Bondi

Premier tra fedelissimi e frondisti: resa dei conti

Roma - Si potrebbe dire che sono tempi più adatti ai falchi che alle colombe, ma per dare un’idea più precisa dell’aria che tira dalle parti di Palazzo Grazioli è più efficace ricorrere al rasoio di Occam. Cioè il principio secondo il quale si deve sempre privilegiare la scelta più semplice. Berlusconi vuole capire chi è con lui e chi è contro di lui.
Il premier ieri pomeriggio è tornato a Roma dopo gli impegni internazionali (peraltro smentendo la notizia data da un media brasiliano su un festino privato con sei ballerine in suo onore) con pochissima voglia di ascoltare letture «di palazzo», allergico ai dettagli e ai bizantinismi. Guai, poi, a indicargli uscite dal mezzo pantano nel quale si trovano governo e maggioranza, che passino attraverso strategie complesse, piccoli passi e compromessi. L’approccio graduale e le sfumature non sono nelle corde del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, almeno non in questo momento - assicurano esponenti del Pdl che gli sono vicini.
Berlusconi vuole tornare ai basilari. E lo vuole fare in fretta. In concreto, significa parlare direttamente agli elettori rassicurando quelli fedeli che i temi che sono nel dna di Forza Italia nel Pdl non sono stati abbandonati. E dimostrare a quelli che sono alla finestra, ma anche ai delusi, che lui non ha nessuna intenzione di subire le scelte degli altri. In altre parole, è iniziato un gioco il cui obiettivo è costringere coalizione, partito e governo, a scoprire le carte.
Il premier vuole semplificare al massimo lo scenario politico, rappresentandolo per quello che è veramente: un campo di battaglia per la conquista di una poltrona. La sua. Per farlo getta macigni nello stagno e crea ondate che investono il governo. Nel medio termine, quindi, tornerà a calcare la mano sulla riduzione delle tasse e vedrà chi ci sta. I malumori e il braccio di ferro con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti risalgono al pre-manovra, ma sono destinati a riaffiorare quando nell’azione del governo la lancetta si sposterà sulle priorità politiche. In questa fase potrebbe essere utile il sostegno di Umberto Bossi, unico leader che resta un alleato politicamente affidabile, anche quando il suo partito, la Lega Nord, prende posizioni non organiche al governo. Nel breve termine, il nuovo corso berlusconiano si è già tradotto nel non concedere niente, o comunque poco, sul fronte delle intercettazioni. Quindi nessun rinvio - come gli chiedono da più parti - dell’esame della legge, la riforma dovrebbe arrivare al traguardo prima di Ferragosto. Su questo intende misurare la tenuta della maggioranza, ma anche l’efficacia del partito, che il premier vorrebbe meno concentrato sulle beghe di potere, soprattutto in periferia. E non è un caso che nelle città siano rispuntati i gazebo dei Promotori della libertà, proprio in sostegno del provvedimento più complicato da difendere.
Tirare la corda è l’unica possibile risposta ai segnali che arrivano dall’esterno. La tesi dei «due centrodestra», sostenuta in questi giorni dai quotidiani vicini alla sinistra, che coincide con il crescendo di dichiarazioni finiane su intercettazioni e sul caso Brancher, non ha fatto altro che rafforzare un’insofferenza che Berlusconi cova da tempo. Ieri Italo Bocchino, in un intervento per il sito Generazione Italia ha calcato la mano sul governo. Poi lo stesso Fini è tornato a polemizzare e ha incrociato la spada con il coordinatore Sandro Bondi.

Ma Berlusconi, assicuravano ieri fonti Pdl, in questa fase è ancora più netto dei coordinatori Pdl; tanto che ieri c’è chi è rimasto sorpreso dall’incontro tra i vertici del partito e gli esponenti finiani. Faccia a faccia cordiale che stona con la direzione che ha preso Palazzo Grazioli.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica