«La Premier è super? Guardatevi una partita...»

Il tecnico: «Se volete essere difesi da un portoghese col tricolore in mano, eccomi». E per la prima con la Samp dà già la formazione

nostro inviato

ad Appiano Gentile

«Gli inglesi hanno detto che la serie A è diventata il cimitero degli elefanti e voi volete sapere cosa ne penso? Veramente io mi aspettavo una risposta da voi, ma se volete un portoghese con la bandiera dell’Italia in mano, eccomi, io sto con voi. Ma non è difficile rispondere, basta guardare con attenzione qualche partita di Premiership». Poi ha dato la formazione dell’Inter che affronta la Sampdoria, ha parlato di questione mentale e ha anticipato la classifica del campionato a dicembre, aprile e fine maggio: «All’inizio noi, il Milan, la Roma, la Juventus e la Fiorentina. Ad aprile noi e altre due, a maggio noi e un’altra». Non ha dato la classifica dei cannonieri per non avvantaggiare gli scommettitori e quando gli hanno ricordato che il sorteggio di Champions era morbido, lui ha risposto: «Dite così perché abbiamo l’Anorthosis nel girone? Ma questi per arrivare qui hanno battuto 3-0 il Rapid Vienna e 3-0 l’Olympiakos campione di Grecia. Ho visto lo Standard Liegi ad Anfield contro il Liverpool, ha giocato in modo spettacolare e poteva anche qualificarsi. Non so se il sorteggio ci è stato favorevole, so che per qualificarci occorrono 10 o 11 punti e per vincere il girone 12 o 13. Ci sono quattro squadre inglesi, quattro italiane, Bayern, Barcellona, Real e Atletico Madrid, queste sono le favorite, chiunque altra sarebbe una sorpresa».
E non è finita perché ieri mattina verso le tredici Mourinho ha affrontato tutto lo scibile calcistico, svelando anche stralci di vita ad Appiano: «Viene da me Adriano e mi fa: quando sarò guarito, se c’è ancora emergenza in difesa, sono pronto per giocare anche lì perché in quel ruolo sono bravissimo». Questa per Mourinho è la predisposizione mentale che fa di un calciatore normale, un calciatore vincente: «Ho detto che ogni fallo laterale di Riise era un calcio d’angolo e ho visto Ibrahimovic difendere nella sua area quando Riise batteva i falli laterali. Rivas era infortunato, c’era emergenza, ha giocato e si è infortunato ancora più seriamente e ora dovrà stare fuori un mese».
Per Marassi ne ha convocati venti, ha dato nove undicesimi di formazione lasciando il dubbio solo sui due davanti con Ibrahimovic e ha aggiunto che vuole una squadra capace di adattarsi alle due punte o alla punta centrale con due ali: «Crespo, Cruz, Adriano e Ibrahimovic sono quattro centravanti, Figo e Mancini sono ali pure, Balotelli può giocare dove vuole, a sinistra, a destra, in mezzo. Se sarò costretto lavorerò su Jimenez per farlo diventare un’ala». Ritiene Ibrahimovic un potenziale Pallone d’Oro ma è su Mario Balotelli, convocato con Bolzoni nell’Under 21 da Casiraghi, che ha scuffiato alla grande: «Un grandissimo, un talento sul quale devo lavorare per fare in modo che fra quattro anni lo sia nel mondo. Lui è un ragazzo umile, sa che deve lavorare molto, ho parlato con i suoi genitori e mi sono convinto che mi daranno una mano a farne un talento. Il problema è solo nella sua evoluzione e la sua crescita tattica. Deve stare tranquillo: se giochiamo con due punte lui sarà una delle due, se giochiamo a tre lui può stare a destra o a sinistra». Più di così non poteva sbilanciarsi, ma per evitare ogni fraintendimento ha difeso Figo: «Contro la Roma la squadra ha giocato ad una intensità tale che chiunque dopo cinque minuti sarebbe morto. Lui ha 35 anni e ne ha giocati settanta».
Di Cassano ha detto che è fantastico: «Mi fermo altrimenti scrivete che lo voglio all’Inter».

La vigilia Samp sembra tormentata, allenamento sul prato alto di Bogliasco e teloni di plastica a nascondere anche quello basso visibile dal pubblico. Allora è una passeggiata? «No - fa Mourihno - è solo la partita più importante perché è quella che viene prima».

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