Si chiama «Il racconto nel cassetto», è un premio nazionale letterario per scrittori emergenti. Ma più giusto sarebbe stato chiamarlo il «sogno» nel cassetto: quello di Pietro Valente, finanziatore e organizzatore del concorso, questanno alla sua settima edizione, presentata ieri alla sala della Mercede della Camera dei Deputati. Il «sogno» di Valente, di professione farmacista ed editore, muove dalla provincia di Napoli. In particolare, da Villaricca, una manciata di chilometri da Scampia, il quartiere della droga e della faida di camorra, dove la parola cultura è ben lungi dallessere di casa. In questo contesto di profondo degrado culturale, economico e urbano, Valente ha fondato nel 2002 lAssociazione Libera Italiana onlus (ALI), attraverso la quale ha posto in essere una serie di iniziative culturali, tra le quali la più interessante è il premio letterario nazionale per scrittori emergenti, da cui è poi nata la casa editrice Cento Autori. «Il premio - spiega Pietro Valente - si propone di promuovere nuovi talenti che spesso non hanno la possibilità di rendersi visibili al grande pubblico». «E non solo - gli fa eco la senatrice Diana De Feo -: il premio svolge anche un ruolo pedagogico nel riavvicinare i giovani alla lettura». Soprattutto in quelle aree del Paese che soffrono incuria e abbandono da parte dello Stato.
«Attualmente in Italia si svolgono tra i tre e i quattromila premi letterari allanno - ha precisato Nico Pirozzi, giornalista e scrittore-: la maggior parte di essi vengono istituiti al solo scopo di spillare denaro agli ingenui autori. 'Il Racconto nel cassetto', invece, distribuisce un montepremi di 10mila euro suddiviso tra i sei vincitori. E, soprattutto, consente loro di pubblicare con la casa editrice Cento Autori senza alcuna spesa a carico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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