Un premio alle donne fuori dal coro

Un premio alle donne fuori dal coro

Una donna pakistana che si occupa del recupero fisico e piscologico delle giovani emarginate, una avvocato iraniana che lotta contro le discriminazioni, un'oncologa di Milano e una mamma genovese che ha «inventato» una scuola sperimentale per bimbi audiolesi. Quattro storie e quattro donne che hanno in comune l'essere speciali, fuori dal coro, come il titolo del premio che verrà loro assegnato. «Genova: una donna fuori dal coro», giunto alle terza edizione, è un riconoscimento assegnato da Terziario Donna Confcommercio, in collaborazione con associazione culturale Mater Matuta, Regione Liguria, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Comitato pari opportunità della Federazione nazionale della stampa, e viene attribuito a donne che con il loro impegno contribuiscono al rispetto dei diritti e alla crescita della società.
Quest'anno il premio sarà assegnato a Massarat Misbah, pakistana, presidente della Depilex Smilegain Foundation che si occupa del recupero delle donne musulmane che vengono sfregiate con gli acidi; all'oncologa Gemma Martino, direttore scientifico del Centro studi in oncologia, formazione e terapia; all'iraniana Mehrangiz Karkeheiran Sedehi, vincitrice nel 2000 del premio Ludovic-Trarieux per i diritti dell'uomo e alla genovese Silvana Baroni, fondatrice della prima scuola per bambini audiolesi e dal'associazione famiglie audiolesi. La cerimonia di consegna è prevista per martedì 7 marzo alle 21 nel Salone del Maggior consiglio di Palazzo Ducale.


Ospite d'onore della serata, che sarà condotta dalla giornalista di Repubblica Donatella Alfonso, sarà Fernanda Contri; interverranno i musicisti Bambi Fossati, Claudia Pastorino accompagnata dal quartetto d'archi Cello Fans, Paolo Agnello e il gruppo Acustico Medio Levante.

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