Prenestino, prodotti cinesi sequestrati

Cercavano prodotti illegali, quelli contenenti specie vegetali e animali protette dalla convenzione Cites, ma hanno trovato grandi scorte di confezioni alimentari potenzialmente pericolose per la salute perché prodotte con latte cinese. I «numeri» di China Spring, come è stata battezzata l’operazione conclusa ieri mattina nella zona della Prenestina dagli uomini del corpo forestale dello Stato, raccontano di un maxisequestro: duemila confezioni tra the al latte, bevande al latte anche per bambini, caramelle e dolciumi. Prodotti trovati dagli agenti della sezione investigativa Cites della Forestale di Roma in alcuni magazzini del Prenestino. Come detto, i forestali erano lì a «caccia» di preparati per la medicina tradizionale cinese, in particolare di quelli che nella lista ingredienti contengono parti o derivati di animali e piante protetti dalla Cites, la convenzione di Washington che tutela le specie a rischio di estinzione. Ma nel corso della ricerca, gli ispettori hanno scoperto le bevande «a rischio»: l’importazione di prodotti alimentari con latte cinese, infatti, è stata proibita dal ministero della Salute dopo lo scandalo dell’estate scorsa, quando decine di migliaia di bambini erano stati intossicati in Cina dal latte «contaminato» con la melamina da una ventina di aziende. Dopo il «colpo» inatteso, gli uomini della forestale hanno comunque trovato e sequestrato anche molti prodotti di erboristeria che contenevano ingredienti «proibiti». Tra questi la Saussurea lappa, una pianta che cresce in Himalaya, molto usata contro i disturbi gastrici dalle comunità orientali.
China Spring è la seconda operazione «firmata» Cfs e mirata ai pericoli potenziali nelle importazioni illegali di prodotti alimentari dalla Cina. A ottobre 2008, con «Lanterne Rosse», la forestale aveva sequestrato 20 tonnellate di generi alimentari. Nell’elenco, tra l’altro, c’erano 10 quintali di latte alla melamina, 300 chili di mozzarella cinese e sette chili di zampe di gallina a rischio aviaria. D’altra parte, come ricorda lo stesso corpo forestale, «l’uso di prodotti di origine etnica nel settore agroalimentare ed erboristico è sempre più diffuso non solo tra le comunità asiatiche e africane, ma anche tra gli italiani, in particolare nella medicina alternativa cinese o ayurvedica».
Soddisfatto per il lavoro svolto a Roma dai «suoi» uomini il titolare del Mipaf Luca Zaia, che ricorda come la tolleranza zero «continua a dare i suoi frutti»: «Colpisce - spiega il ministro - che qualcuno pensi di poter impunemente mettere a repentaglio la salute dei cittadini più deboli e indifesi come i bambini e gli anziani in un quartiere popolo e popolare come il Prenestino a Roma». E i complimenti agli ispettori del Cfs arrivano anche dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno (che fino al 2006 è stato ministro delle Politiche agricole).

Il primo cittadino si è congratulato per la «brillante operazione che ha portato al sequestro di confezioni alimentari con latte sospetto di provenienza cinese e di altri prodotti di importazione clandestina in vendita in alcuni negozi della capitale». Per Alemanno «China spring» è stato «un duro colpo a un commercio irregolare che non solo contravviene alle regole del mercato ma costituisce, in questo caso, un grave rischio per la salute dei consumatori».

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