«Prepariamoci a nuovi veleni Fini e Draghi? Non ci cascano»

Roma«Altro che prosopopea d’un tempo sul primato della politica. Oggi (ieri, ndr), intervistato da Lucia Annunziata, Massimo D’Alema si è adattato».
A fare cosa, Daniele Capezzone?
«A ripetere il compitino assegnatogli in mattinata dai suoi tre maestri».
E chi sarebbero, per il portavoce Pdl?
«Ezio Mauro, Eugenio Scalfari, Giuseppe D’Avanzo».
Intende dire che «Repubblica» tira la volata e l’ex premier fa il gregario?
«È evidente. Il Pd, rispetto al gruppo L’Espresso, non è soggetto ma oggetto».
In che senso?
«È la ruota di scorta, lo strumento che si piega alla campagna contro Silvio Berlusconi. Ma c’è pure un fatto nuovo».
Quale?
«Tutti sanno che non riusciranno a rovesciare il governo e adesso hanno deciso di passare al “piano b”».
Sarebbe?
«Guerriglia e non più guerra. Cioè, stillicidio quotidiano di avvelenamento della discussione. Sarà così fino al G8, forse oltre. E nessuno, in questa galassia di poteri, si porrà lo scrupolo di non danneggiare gli interessi degli italiani».
Poteri forti: a volte ritornano?
«Nel ’94 ci fu il trauma antico, con l’outsider Berlusconi che sconfisse la gioiosa macchina da guerra. Ma i traumi che pesano sono due, più recenti».
Il primo?
«Qualcuno non si è ancora ripreso dalle elezioni del 2008: vi erano infatti “ambienti” che non volevano andare al voto, ma galleggiare con qualche governicchio tecnico. L’obiettivo era lo “sputtanamento” della politica e la discesa in campo di figure nuove».
E il secondo trauma?
«Dopo il primo anno, straordinario, di governo, a ridosso del 25 aprile è successo qualcosa. Così, dalla festa di Casoria è partita un’offensiva violentissima per disarcionare il premier, non andata però a buon fine. Ma questi grumi di potere sperano in un lento indebolimento per riprodurre ipotesi nuove».
C’è chi parla di Mario Draghi.
«Non escludo affatto che qualcuno ci pensi, ma mi rifiuto di credere che un uomo accorto come il governatore di Bankitalia possa anche solo farsi sfiorare da un progetto così sgangherato, con compagni di cordata inaffidabili. E poi, non credo neppure alle voci su Fini».
Cosa c’entra Gianfranco Fini?
«C’è chi vorrebbe tentare di coinvolgerlo in un giochino costante di distinzione da governo e maggioranza. Ma il presidente della Camera è troppo esperto e serio per cadere in questo tranello».
Insomma, niente «governissimo».
«Anche D’Alema ha ripiegato su una sorta di nuova “ammucchiata” prodiana, per riunire le opposizioni. È tutto qui il suo grande progetto politico?».
Intanto, però, avverte possibili «scosse» e preallerta l’opposizione.
«La gallina che canta ha fatto l’uovo».
Si spieghi.


«È il preannuncio che la campagna di veleni continuerà. È bene che si sappia: vedremo in giro altre fotografie, si tenteranno altre carte giudiziarie, per costringere il governo a dedicare l’80% del suo tempo a difendersi dal fango».

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