Il presidente accusa il governo socialista: mi avete fatto spiare

LisbonaSi è fatta incandescente la situazione politica in Portogallo all’indomani delle elezioni politiche vinte domenica dal premier socialista José Socrates, dopo l’intervento del capo dello Stato il conservatore Anibal Cavaco Silva, che ieri sera ha apertamente attaccato il partito socialista sull’ancora oscura vicenda del presunto spionaggio a Palazzo Belem, la residenza del capo dello Stato.
Per la stampa portoghese si è aperta una grave «crisi istituzionale». Diario de Noticias parla di «Guerra aperta fra Belem e Sao Bento» (la residenza del premier). La crisi interviene mentre il paese è in una situazione politica di grande fragilità. I socialisti di Socrates hanno vinto le elezioni con il 36%, davanti ai conservatori del Psd con il 29%.
Ma il premier uscente ha perso la maggioranza assoluta dei deputati e una coalizione con uno dei quattro partiti presenti in parlamento, oltre al Psd, il Cds (destra), Be (estrema sinistra) o Cdu (comunisti-verdi) appare molto difficile. Il paese è quindi a forte rischio instabilità, mentre è colpito dalla più grave crisi economica e sociale degli ultimi 30 anni.
Nella dichiarazione al paese a camere unificate, Cavaco Silva ha parlato per la prima volta della vicenda del presunto spionaggio ai suoi danni di cui sarebbero accusati collaboratori del premier, ma in fondo senza confermare o smentire nulla. La vicenda, rivelata da indiscrezioni dei giornali, aveva avvelenato gli ultimi giorni della campagna.
Il presidente ha solo detto di non avere fatto alcun riferimento «scritto o orale a delle intercettazioni o a nulla del genere» e di «non avere autorizzato nessuno» a parlarne a nome suo. Secondo Diario de Noticias sarebbe stato un suo stretto collaboratore, poi licenziato, a informare la stampa dei suoi sospetti.
Il capo dello Stato ha però denunciato una «grave manipolazione», ha chiamato in causa«personalità del partito al governo», e affermato che la vicenda aveva per obiettivo di «coinvolgere il presidente nello scontro politico associandolo al Psd» (il partito conservatore di cui è stato leader negli anni 1990) e di «affossare» il principale partito di opposizione. «I limiti del tollerabile e della decenza sono stati superati» ha tuonato.
I socialisti hanno risposto con Pedro Silva Pereira, vicino a Socrates, che ha parlato di una «polemica inutile», di «sospetti assurdi e totalmente infondati», sottolineando che è «il peggior momento per lanciare il paese in una disputa artificiale».
Lo stesso Socrates ha detto di non volere fare «commenti che potrebbero contribuire ad alimentare una polemica che danneggia e toglie prestigio alle istituzioni».
Fra i due i rapporti sono tesissimi.

Secondo Correio da Manha, il presidente ha aspettato due giorni prima di fare a Socrates la rituale telefonata di congratulazioni per la vittoria alle politiche, che di solito arriva la notte stessa dei risultati.
In questa atmosfera avvelenata Socrates ora aspetta, salvo nuovi colpi di scena, che il capo dello Stato gli conferisca l’incarico di formare il nuovo governo del paese.

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