Per il presidente Napolitano l’opposizione deve dire solo sì?

L’inquilino del Quirinale ha voluto puntualizzare, ribattendo a Tremonti che il suo era un semplice invito al dialogo tra le forze politiche. Una reprimenda all’ex ministro della Cdl che aveva osato interpretare le sue parole come un’esortazione a collaborare (cosa che va fatta in due). Ha negato di aver invocato il «compromesso storico».
A questo punto vorrei chiedere all’esimio napoletano se lui voleva soltanto invitare l’opposizione a dire semplicemente sì, sempre e comunque, dal momento che Prodi & Co. fanno quello che gli pare: votazioni in serie per la fiducia, promesse di non toccare le pensioni (dopo che hanno lottato contro il precedente esecutivo che le aveva toccate, aumentandole) e invece le toccano (al ribasso naturalmente), promesse di non aumentare le tasse e invece le aumentano.


In pratica senza parola, senza faccia e del tutto inaffidabili. Dopodiché arriva l’esimio ex cantore del «fraterno aiuto» dell’Armata Rossa all’Ungheria, sotto attacco delle forze reazionarie, e ci dice di fare quello che gli altri non hanno voluto fare assolutamente con noi.

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