Cronache

Il presidente: «Sul porto c’è un ritardo di troppi anni»

Il presidente: «Sul porto c’è un ritardo di troppi anni»

(...) dei vicepresidenti. Calvini ha esordito dicendo di aver trascorso i primi due mesi dalla designazione della giunta «in un intenso lavoro di ascolto e di analisi delle molteplici componenti, anime, progetti e criticità che riguardano l’associazione». Parola d’ordine: disponibilità, dunque, al confronto da una parte con le istituzioni e dall’altra con le singole realtà - e gli incontri con i presidenti di sezione lo dimostrano - alle prese con una situazione congiunturale difficile. Uno sguardo attento alle piccole imprese «che costituiscono la nostra base associativa» e un altro più critico nei confronti dei ritardi delle realizzazioni infrastrutturali indispensabili proprio per fare sistema. «Prendiamo atto dell’incapacità di realizzare finalmente opere già programmate da tempo e indispensabili per lo sviluppo economico di Genova, della Liguria e del Paese», ha aggiunto quindi Calvini. Alla fine la presentazione e l’approvazione della squadra: Luigi Attanasio (rapporti con il sistema confederale), Francesco Berti Riboli (delega agli Interni), Giovanni Dellepiane (delega al porto), Giuseppe Zampini (delega per L’innovazione tecnologica, e rapporti con l’Università).
E ora, ha sottolineato Calvini dopo la nomina, bisogna lavorare tutti insieme, sull’esempio degli Stati Uniti. Il neo presidente vede nelle differenze tra le imprese iscritte all’associazione un elemento di forza e indica nello sviluppo tecnologico e nella collaborazione con l’Università («che sarà necessario pungolare»), gli obbiettivi su cui impegnarsi, «con un occhio attento» al tema del nucleare. Sul tema delle infrastrutture, Calvini manifesta il disappunto degli imprenditori «cresciuti nella cultura del fare» e non più disposti a «tollerare tempi da terzo mondo». Si impegna quindi a dialogare con l’Autorità Portuale e a fare pressing sulle istituzioni.

«Questi sono obbiettivi che si possono raggiungere - ha sottolineato - se c’è unità di intenti al nostro interno e possibilità di stringere alleanze con altri soggetti rilevanti della città e delle regioni limitrofe».

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