Presidio contro il Cpt: sette feriti negli scontri

Gradisca (Gorizia)

«Le due cariche e il tentativo di bloccarci ci indignano, stiamo rivedendo quello che è successo con il governo Berlusconi. Ma sul fronte della lotta per la chiusura dei Cpt sarà un autunno caldo». Così il leader dei disobbedienti del Nordest Luca Casarini ha commentato gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti al presidio di protesta contro il Centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini a Gradisca d'Isonzo (Gorizia). Casarini ha concluso con una minaccia: «Il ministro Amato ha già fatto capire che i Cpt non chiuderanno. Allora li chiuderemo noi». Gli scontri, preceduti da lanci di petardi e provocazioni verbali da parte dei manifestanti, erano cominciati poco dopo le 13, quando le forze dell’ordine hanno chiesto ai partecipanti al presidio di sospendere il blocco della statale 305, che impediva l’accesso al Cpt e aveva creato lunghi incolonnamenti. Di fronte al diniego, le forze dell’ordine sono entrate in azione.

Secondo la questura di Gorizia gli scontri si sono conclusi con un bilancio di sette feriti, cinque fra i tutori dell’ordine e due fra i manifestanti, e numerosi contusi. Alcuni esponenti della sinistra radicale, fra i quali il senatore verde Mauro Bulgarelli, hanno protestato contro le forze dell’ordine, accusate di aver esercitato la violenza contro un «presidio pacifico».

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