Cronaca locale

Preso dopo meno di 24 ore il fuggiasco di Bollate

Il detenuto, un apolide di 27 anni, ha commesso l’ingenuità di andare a trovare la sua fidanzata

È durata meno di 24 ore l’evasione di Mujic Mujo, sorpreso dai carabinieri di Piacenza a Castel San Giovanni. «Tradito» dalla visita fatta alla fidanzata italiana: lui era andato a trovarla, senza sospettare che gli investigatori lo stavano aspettando.
Il giovane era in carcere dal 2004 e avrebbe dovuto scontare ancora 4 anni, avendo accumulato una serie di condanne per reati contro il patrimonio. Non un gran spessore criminale, tanto che da San Vittore era stato trasferito a Bollate, una specie di carcere di «minima» sicurezza. Qui infatti vengono trasferiti i detenuti ritenuti «recuperabili», dove vige un sistema di fiducia tra carcerati e guardie, e vengono continuamente organizzati corsi professionali per aiutare il reinserimento a pena scontata.
Mujo era considerato una sorta di «buon diavolo», per carità sempre un ladro, ma non cattivo. Arrivato in Italia da adolescente, è sempre vissuto in strada, a parte un periodo in cui fu affidato a una famiglia a Cislago, in provincia di Varese. Mai identificato con certezza, perché privo di documenti, dovrebbe essere nato nel ’79 in Croazia, ma di fatto è un apolide, cioé privo di qualsiasi cittadinanza.
Mercoledì pomeriggio intorno alle 15, stava frequentando un corso di saldatore e carpentiere quando, guardando fuori dalla finestra, ha notato una ruspa che aveva appena iniziato i lavori al nuovo campo da calcio. E lui ci ha visto la libertà. Ha detto di avere mal di denti e doversi recare in infermeria. Visto il particolare rapporto di fiducia la guardia si è limitata a lasciarlo andare, avvertendo il personale medico che il giovane sarebbe arrivato di lì a poco. Invece Mujo si è diretto verso la ruspa, ha minacciato l’operaio con una spranga di ferro, è salito sulla benna e, come fosse un ascensore, si è fatto portare fin sulla sommità del muro di cinta. Scavalcato aggrappandosi a una telecamera. Quindi un salto di quattro metri e la libertà.
Dal carcere hanno diramato l’allarme, informando le forze dell’ordine che l’uomo sarebbe potuto andare a Cislago, dalla famiglia affidataria, e a Castel San Giovanni, dalla fidanzata italiana. Cosa che lui ha fatto: gli è andata bene la prima visita, ma la seconda gli è stata fatale.

E ora che l’hanno ripreso, si potrà solo sognare il ritorno in un carcere come Bollate.

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