di Giancarlo Cremonesi*
I dati Unioncamere sui primi tre mesi del 2011 ci dicono che le imprese romane aumentano a un tasso trimestrale dello 0,51%, il più alto in Italia. Questi numeri ci consentono di guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Certo, sono cifre da tenere in considerazione seppur nella consapevolezza che permangono ombre preoccupanti. A cominciare dall'accesso al credito e l'occupazione, in particolare quella giovanile. Il buono stato di salute del nostro sistema è comunque testimoniato anche dalla crescita del valore totale delle esportazioni, passato da poco più di 6,2 miliardi nel 2009 a quasi 7,9 nel 2010, con un incremento percentuale del 27,5%. L'internazionalizzazione rappresenta, per il nostro territorio, una tra le sfide più importanti. Il nostro sistema produttivo è caratterizzato, storicamente, da un basso grado di internazionalizzazione, soprattutto per la presenza di un forte mercato domestico. Tuttavia, l'export del Lazio, nonostante la crisi internazionale, nel 2010 ha ottenuto importanti risultati. Per sostenere e consolidare questo trend, dobbiamo coinvolgere in questi processi il più grande numero possibile di imprese - specie quelle di piccole dimensioni - ampliando e ottimizzando la gamma di servizi offerti. Per questo, stiamo studiando la possibilità di creare, in collaborazione con le altre istituzioni del territorio, una struttura che, sul modello della Promos lombarda, coordini le risorse e le iniziative e che, soprattutto, favorisca le sinergie tra imprese: il loro successo sugli scenari globali è, infatti, direttamente legato alla capacità di condividere strategie e obiettivi di mercato.
Anche i servizi, l'innovazione e il turismo sono da sempre settori importanti dell'economia territoriale, che si caratterizza per un alto grado di terziarizzazione.
*Presidente di Unioncamere Lazio
e Camera di Commercio Roma
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