La storia continua con Sculli, ma rischia di essere finita per «due, tre giocatori che in coppa Italia non hanno sfruttato l'occasione, dimostrando poco senso di appartenenza». Parole (dure) di Enrico Preziosi che ieri è tornato a Pegli per la terza volta in dieci giorni. Due i motivi della visita. Il primo: dare il bentornato a Beppe Sculli: «Uno come lui ci mancava nello spogliatoio anche fisicamente. - rivela il patron rossoblù -. È da dicembre che mi manda messaggi tipo: Portami a casa. Sono molto contento di averlo fatto. Con lui la storia non si era mai interrotta. Con l'arrivo di Beppe abbiamo sistemato tante cose. Ci darà la possibilità anche di cambiare modulo».
Il secondo motivo della visita? Dare l'ultimatum a chi non ha ancora capito che cosa vuol dire indossare la maglia del Genoa: «Sono venuto a Pegli per richiamare chi dimostra poca appartenenza. Due, tre delle seconde linee ieri sera (giovedì n.d.r.) sono entrate in campo con lo spirito sbagliato. Ora glielo spiegherò una volta per tutte. Se qualcuno è triste, è meglio che se ne vada. A questi giocatori arriverà un messaggio abbastanza preciso dalla società». Preziosi non fa nomi, ma a Zé Eduardo e forse anche a Jorquera e Birsa ieri saranno fischiate le orecchie.
Il mercato del Genoa comunque non è chiuso, né in entrata, né in uscita. «Quando cè il mercato, tutto può succedere - spiega Preziosi -. Muntari? Non ne sentiamo l'esigenza. Riguardo a Kucka parlerò con l'Inter la prossima settimana. Se il bene del Genoa vuol dire cedere Kucka, farò anche questo. Diversamente resterà». Il numero uno rossoblù è rimasto favorevolmente impressionato dai giovani Sampirisi e Marchiori. «Sampirisi ha fatto una grande gara. Se Constant non recupererà, contro il Palermo giocherà lui. Marchiori non ha sbagliato niente. Rispetto al passato oggi i giocatori hanno una capacità di adattamento maggiore. Poi conta anche lo spirito».
Quello che non manca a Beppe Sculli, pronto a iniziare la sua seconda vita rossoblù: «Le mie motivazioni sono le stesse di quando sono arrivato l'anno della B - dice l'attaccante calabrese -. A dicembre mi sono sentito con Preziosi perché avevo la necessità di tornare. Il presidente ha fatto uno sforzo notevole per accontentarmi. Lo ringrazio di cuore, come ringrazio la Lazio che ha compreso le mie esigenze. All'inizio Reja e Lotito non volevano che andassi via. A Roma ho fatto cinque gol e giocato quasi tutte le partite. Poi hanno capito che avevo bisogno di tornare». Dopo lo scampolo di gara in coppa Italia, Sculli potrebbe scendere in campo dall'inizio contro il Palermo: «Lo spero, vediamo cosa decide l'allenatore. Sono a sua disposizione. Bisogna dare continuità alla partita contro l'Udinese. Gilardino? È un grandissimo attaccante come Borriello e Milito con i quali ho giocato. Milito e Thiago Motta sono contenti del mio ritorno al Genoa. Diego mi ha detto che un giorno anche lui sarebbe felice di tornare».
Intanto la gara di coppa Italia ha lasciato alcuni strascichi: Marco Rossi, che non avrebbe giocato comunque a causa della squalifica, è alle prese con un risentimento muscolare, mentre Constant ha rimediato un trauma distorsivo alla caviglia che lo mette a rischio per la partita di domani a Palermo. Da valutare anche le condizioni di Veloso, ancora alle prese con un affaticamento.