Prezzi troppo cari: i consumatori chiedono accordi

La Coop Liguria intanto blocca il listino per mille prodotti

Prima arriva l’euro che raddoppia i prezzi di tutti i generi di consumo. Adesso quegli stessi prezzi, già aumentati in modo del tutto arbitrario, tendono a nuovi e ancora più consistenti rincari mettendo in seria crisi l’economia delle famiglie. Nascono da qui la lotta alle speculazioni dei monopoli e delle filiere distributive; il coinvolgimento di commercianti e produttori nella battaglia per il contenimento dei prezzi con un paniere di prodotti alimentari freschi scontati del 10%; la firma di un patto sociale con le amministrazioni locali per tenere bloccati prezzi e tariffe dei servizi. Sono queste, infatti, alcune delle proposte lanciate da alcune associazioni di consumatori genovesi (Acu, Adiconsum, Assoutenti, Adoc, Codacons, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Legaconsumatori Acli, Mdc, Movimento Consumatori, Unc) e formalizzate in un protocollo di relazioni che verrà presentato alle Istituzioni nel tentativo di tutelare gli utenti dall’ondata del caro prezzo.
«L’obiettivo di questa iniziativa è quello di aggredire dove nascono i problemi, colpire dove si generano le bolle speculative che provocano l’aumento dei prezzi - spiega Stefano Salvetti, presidente di Adiconsum -. Abbiamo, per esempio, già presentato una nostra piattaforma per arrivare ad un nuovo protocollo con l’amministrazione comunale. Ciò significa arrivare ad una regia generale su tutte le politiche tariffarie per arrivare ad un patto che tuteli in particolare le fasce dei consumatori».
Secondo le associazioni, che oggi non parteciperanno allo «sciopero della pastasciutta» promosso da altri gruppi come l’Adusbef e Federconsumatori, occorre rilanciare l’unità dei consumatori con una giornata di iniziative unitaria per ottenere risultati concreti. Le priorità sono raccolte in sei punti: rinegoziazione dei mutui, realizzazione di panieri nei generi di prima necessità, introduzione di prezzi amministrati nei libri scolastici, sterilizzazione delle accise sui carburanti e la gestione delle variazioni di prezzo, promozione di reali iniziative di sconti nel settore della ristorazione e revisione delle politiche tariffarie pubbliche.
Intanto ieri la Coop ha presentato il Rapporto Coop 2007 «Consumi e distribuzione» nel quale si afferma che quello in corso è un anno di consolidamento e di ripresa dei consumi, visto che alla fine di dicembre si segnerà un +1,9 per cento. Tuttavia lo stesso documento fa rilevare che i tre quarti della popolazione italiana ritiene «di non guadagnare abbastanza per fare una vita dignitosa. Anzi, il 21 per cento degli italiani si sente addirittura “escluso” dalla società», confermando che tale dato è il più alto tra i Paesi europei.
In effetti questa situazione è del tutto artificiale visto che l’Italia è l’unico Paese europeo dove i prezzi sono raddoppiati con l’introduzione dell’euro. Oggi la Coop, il cui impero finanziario è stato uno di quelli che più è stato favorito dal rapporto lira-euro, annuncia un’incredibile serie di rincari dovuti alla «crisi tra domanda e offerta dei prodotti alimentari che non è congiunturale ma strutturale».

Il rialzo dei prezzi, dovuto alle tensioni sui mercati internazionali, in Italia agisce dunque sui prezzi già gonfiati, contrariamente a quanto accade negli altri Paesi europei. Allora la Coop, bontà sua, bloccherà i prezzi per tutto il 2007 su mille prodotti di largo consumo. Col 2008, invece, liberi tutti.

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