Andrea Tornielli
da Roma
Uscirà a marzo, è atteso come un best-seller, sarà il primo libro uscito dalla penna di Joseph Ratzinger da quando è stato eletto anche se il Papa nella prefazione spiega che il volume «non è assolutamente un atto magisteriale» perciò «ognuno è libero di contraddirmi». Sintitola Gesù di Nazaret. Dal Battesimo nel Giordano alla Trasfigurazione (edito da Rizzoli in collaborazione con la Libreria editrice vaticana), è dedicato alla figura di Cristo e molti fedeli, inconsapevolmente, ne hanno già potuto ascoltare degli «assaggi», perché negli ultimi mesi, alludienza del mercoledì, Benedetto XVI ha parlato degli apostoli e del loro rapporto con il Nazareno toccando proprio alcuni aspetti contenuti nel volume.
Joseph Ratzinger aveva cominciato a lavorare alla sua stesura «durante le vacanze estive del 2003», quando ancora era cardinale. Lanno successivo ha «dato forma definitiva» ai primi quattro capitoli. Infine, «dopo la mia elezione alla sede episcopale di Roma, ho usato tutti i momenti liberi per portarlo avanti». «Poiché non so quanto tempo e quanta forza mi saranno ancora concessi - confida il Papa nella prefazione (della quale pubblichiamo in questa pagina un ampio stralcio) - mi sono deciso a pubblicare come prima parte del libro i primi dieci capitoli, che vanno dal battesimo nel Giordano fino alla confessione di Pietro e alla Trasfigurazione». Si tratta dunque del primo di due volumi, che prende in esame il periodo della vita pubblica di Gesù, dal suo inizio (battesimo) fino alla vigilia della sua passione, morte e resurrezione. Il «teologo» Ratzinger, che significativamente firma il volume con il suo nome di battesimo e non con quello che si è scelto nella Cappella Sistina il 16 aprile 2005, vuole offrire le sue riflessioni come un qualsiasi altro studioso, senza imporle a nessuno né renderle in alcun modo un atto di magistero. Per questo ognuno «è libero» di contraddirlo. «Chiedo solo alle lettrici e ai lettori quellanticipo di simpatia senza la quale non cè alcuna comprensione».
Lannuncio della pubblicazione del libro prevista il prossimo marzo è stato dato dalla Sala Stampa della Santa Sede e dalla Rcs Libri. Questultima gestirà la vendita dei diritti allestero. Allorigine delliniziativa di Benedetto XVI cè la volontà di parlare del Gesù storico e del Cristo della fede mostrando come non siano due persone diverse. Mostrando come la figura del Nazareno sia «molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni». «Io ritengo - scrive il Papa - che proprio questo Gesù - quello dei Vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Gesù superarono radicalmente tutte le speranze e le aspettative dellepoca, si spiegano la sua Crocifissione e la sua efficacia».
Con semplicità, efficacia e realismo, Ratzinger mostra come le spiegazioni di generazioni di esegeti, che hanno attribuito la creazione della figura del Cristo della fede allazione «di formazioni comunitarie anonime», in realtà non spiegano nulla. Così come le ricostruzioni dei negatori della storicità del Gesù evangelico appaiono «molto di più fotografie degli autori e dei loro ideali». Certo, il Papa dà per scontato quanto il Concilio e la moderna esegesi «dicono sui generi letterari», ma non rinuncia a presentare il Cristo dei vangeli come «il vero Gesù», quello «storico» nel «vero senso dellespressione». Per molti decenni, purtroppo, ci sono stati studiosi desegesi biblica che hanno considerato intoccabili solo le loro note al testo, stravolgendo invece il testo stesso per arrivare a dimostrare che del Gesù della storia possiamo sapere poco o nulla.
Quale sarà, dunque, il percorso del libro? «Lautore - spiega il comunicato della Rcs - invita il lettore ad avvicinarsi a Gesù come al Cristo Salvatore, compiendo come i discepoli il tratto di strada della vita pubblica del Nazareno, a partire dal battesimo nel fiume Giordano fino a giungere al monte della Trasfigurazione: luogo e tempo nel quale il Maestro permette ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, di iniziare a intuire qualcosa di più del mistero della sua persona».
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