Milano - Quando ieri ha detto «mi prendo tutte le colpe» - era all’Arena di Giletti su Raiuno in collegamento da Parigi - Emanuele Filiberto non ha fatto altro che riassumere il segreto del suo successo. Fregarsene. E difatti ora è il nuovo golden boy della Rai: i Raccomandati hanno superato il 24 per cento, le sue apparizioni distribuiscono ovunque share in abbondanza, Ciak si canta inizia venerdì e andrà benissimo. Esempio: nell’ultima puntata dei Raccomandati, Pupo e il Principe hanno iniziato cantando una versione (molto) particolare di Barbera e champagne davanti a 5 milioni e trecentomila spettatori. In tre minuti netti sono diventati sei milioni. Dal 19 per cento di share al 22. Carta canta. Perciò fa bene ora la Rai a puntare su di lui, che forse diventerà pure opinionista ai Mondiali di calcio in Sud Africa e non farà neanche una figura peggiore di tanti giornalistoni super esperti che non azzeccano né un congiuntivo né una previsione. Non si sente, come ha titolato Repubblica, «il nuovo Fiorello» ma certo per ora al borsino dell’Auditel vale tanto quanto. Insomma da solo, monopolizza le trasmissioni, come ieri pomeriggio all’Arena, dove i bastian contrari come Ludina Barzini alla fine sono sembrati ronzare e basta. E in coppia con Pupo è diventato «la nuova frontiera del varietà», una strana coppia nella quale il protagonista (ossia il cantante) non si trova di fianco un antagonista ma un deuteragonista naturalmente simbiotico (il principe).
Effetto fischio.
In fondo in Italia funziona così, nello spettacolo ma non solo, e lui mica è il primo esempio. Roba psicanalitica: più esageri a spernacchiare una persona, più cresceranno i suoi consensi. E nessuno può negare che il trattamento riservato al principe Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia dall’intellighenzia e dai critici à la page, sia quanto di più esagerato possibile, roba santoriana nel senso che ricorda il bombardamento di Annozero contro Berlusconi. È matematico: la sproporzione del disprezzo equivale al consolidamento del successo. A qualche centinaio di buontemponi che su Facebook fondano il gruppo «Esiliamo Emanuele Filiberto e Pupo», risponderanno sempre centinaia di migliaia di persone che lo cercano con il telecomando. Se nessuno l’avesse fischiato al Festival, il Principe non sarebbe stato sommerso così tanto di sms. Se l’orchestra non avesse tirato in alto gli spartiti (finti), il televoto sarebbe volato più basso. D’altronde quando Nantas Salvalaggio a Sanremo definì Vasco Rossi «un ebete drogato», Vasco iniziò a decollare. Le parole assassine di Michele Serra al Jovanotti di Gimme five (gli augurò «una morte lenta e dolorosa») in fondo lo hanno aiutato a fare il salto di qualità. Ora, il referendum anti Savoia ha eletto il nuovo re della tv e non c’entra che lui piaccia assai alle donne di ogni età. C’entra piuttosto, ed è raro, che piace pure agli uomini. Una volta, per temi ben più importanti, c’era la maggioranza silenziosa e votante che ribaltava il chiasso degli estremisti. Ora la maggioranza sempre silenziosa ma televotante zittisce il borbottio (borbottio? Fracasso) di chi, come sempre succede, ha semplicemente trovato un altro bersaglio su cui mirare. Gratis. Perché lui non risponde. Perché lui non sa farlo e, soprattutto, perché sa che ogni fischio vale un punto di share in più.
Lui, 38enne di normale cultura e assoluta eleganza, tranquillissimo nella baraonda sanremese, ha detto che forse «una pagina di storia non è stata ancora girata» e ieri da Giletti, scherzando ma non troppo, ha proposto ad Amedeo D’Aosta, nel ronzio di alcuni opinionisti, la riconciliazione in diretta tv per chiudere l’annosa faida familiare («Vieni alla prima puntata di Ciak si canta e cantiamo insieme Siamo la coppia più bella del mondo»). Ed è forse questa tranquillità così disarmante l’arma in più in un momento in cui tutti i programmi, compresi gli ontologicamente rassicuranti reality show, spargono ansia a piene mani.
E che volete, era tutto prevedibile già alla prima puntata di Ballando con le stelle, quando il principe non ancora golden boy portò a casa il 49 per cento complessivo dei televoti.
Tutti insieme, il resto dei concorrenti si spartì il 51. E nella finale, lui vinse con il 75 per cento e gli altri si accontentarono del 25 senza sapere che stavano diventando i primi di quella minoranza rumorosa che avrebbe aiutato a eleggere il nuovo re (Mida) della tv.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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