Politica

Processo ai dissidenti: perdonati i senatori grillini

Rigorosamente a porte chiuse e senza diretta streaming, i senatori che hanno votato Grasso chiamati a spiegare le loro ragioni. Alla fine prevale la linea del perdono

Processo ai dissidenti: perdonati i senatori grillini

Nella sala della Regina di Montecitorio, va in scena il processo ai dissidenti grillini. Rigorosamente a porte chiuse e senza diretta streaming, ché i panni sporchi si lavano in famiglia. Uno a uno, i senatori che hanno avuto l'ardire di contravvenire alle regole del Movimento 5 Stelle (ma non a quelle della libertà di voto) sono stati "costretti" a rivelare quello che era comunque un voto segreto in attesa del perdono. Nonostante le sfuriate di Beppe Grillo.

Tra i senatori prevale infatti la linea misericordiosa. Nei giorni scorsi il capogruppo Vito Crimi ha dichiarato di non voler "crocifiggere" nessuno. Il coordinatore della comunicazione del M5S al Senato, Claudio Messora, ha minimizzato il "tradimento", perché "sono ragazzi". E poi c'è il regolamento delle espulsioni che prevede che i gruppi possano proporle agli iscritti che sul web avranno poi l’ultima parola. A ciò si aggiunge che le eventuali dimissioni dei parlamentari dovrebbero comunque essere ratificate dalle Camere con un voto in Aula.

Insomma, un processo complesso in un momento delicato, con le consultazioni che incombono. E infatti, nella riunione di oggi, gli eletti del M5S hanno discusso anche della linea da seguire in vista della salita al Colle della delegazione grillina, ribadendo l'idea, da proporre a Giorgio Napolitano, che tocchi al Movimento governare.

Il gruppo però non è unito: se c'è chi minimizza e assolve i dissidenti, c'è anche chi non lesina critiche nei loro riguardi. Come il vicecapogruppo alla Camera Riccardo Nuti che ha dichiarato: "Io avrei votato scheda bianca perché così aveva deciso la maggioranza del gruppo. Poi se uno si rende conto che le decisioni che prende il gruppo ogni volta non coincidono con le proprie si dimette, torna al suo lavoro. Lo prevede il codice di comportamento che tutti abbiamo sottoscritto". Al momento, i dissidenti che hanno fatto outing sono Giuseppe Vacciano, Elena Fattori, Mario Giarrusso, Fabrizio Bocchino, Marino Mastrangeli, Bartolomeo Pepe, Francesco Campanella, Elisa Bulgarelli. Alla fine dell'assemblea, le bocche sono cucite. Il silenzio stampa continua. Ma da quanto è trapelato, la linea del perdono ha prevalso.

Infatti, l’assemblea dei parlamentari grillini ha votato a "stragrande maggioranza" la conferma della fiducia ai colleghi dissidenti.

Commenti