RomaCambia il disegno di legge sul processo breve e il Pdl mette da parte la norma transitoria, come promesso dal guardasigilli Angelino Alfano, ma le opposizioni si mobilitano contro una norma, per ora eventuale, che accorcerebbe la prescrizione per gli incensurati over 65.
Pd e Idv insorgono: entra dalla finestra quello che è uscito dalla porta, cioè la norma ad personam, lapplicazione ai processi in corso. Innanzitutto quelli di Silvio Berlusconi, naturalmente.
Così, la seduta della commissione Giustizia della Camera che inizia lesame degli emendamenti è movimentata. Il relatore del provvedimento, Maurizio Paniz del Pdl, alluscita ammette che sta pensando a una modifica nella «logica di premiare gli incensurati e punire i recidivi», sempre nellinteresse del cittadino ad avere «una data di inizio e una data di fine del processo». Poi aggiunge: «Ho chiesto collaborazione allopposizione ma non lho avuta. Preso atto di questa situazione mi faccio carico di un testo che sia accettabile in generale».
Per ora, Paniz ha chiesto la soppressione della norma transitoria e degli articoli 1 ( modifica della legge Pinto per la riparazione in casi di processi troppo lunghi) e 4 (sulla ragionevole durata del giudizio di responsabilità contabile).
Lintenzione sarebbe anche di rivedere larticolo 5, sullestinzione del processo per violazione dei termini di durata ragionevole. È qui che le opposizioni, allarmate, vedono il tentativo di riprovarci con la «prescrizione breve», quella proposta personalmente dal deputato Luigi Vitali e poi sconfessata dal Pdl. Anna Finocchiaro del Pd ripete che la «riforma costituzionale serve per coprire provvedimenti che in tempi ben più rapidi servono a Berlusconi. Così si comporta, insorge il leader Idv Antonio Di Pietro solo «un governo politicamente delinquente». Più cauto lUdc, mentre il Fli attacca: «La realtà supera la fantasia - dice Fabio Granata- lunica finalità di ogni proposta sulla giustizia è salvare il premier dai suoi processi».
Intanto, 79 dei 260 emendamenti dellopposizione vengono dichiarati inammissibili, per estraneità alla materia o manifesta incongruità.
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