La Procura ha fretta: «Corsia preferenziale per processare Silvio»

MilanoQuesta mattina l’udienza preliminare che doveva segnare la ripartenza di un altro processo a carico di Silvio Berlusconi, quello per la vicenda Mediatrade, probabilmente salterà: stavolta la «colpa» non è del Cavaliere ma della cancelleria che si è dimenticata di inviare l’avviso dell’udienza a Pier Silvio Berlusconi, anch’egli indagato insieme al padre per evasione fiscale in relazione ai diritti tv. È un inciampo che, a quanto pare, non preoccupa più di tanto i pm milanesi. Perché, come i vertici della Procura hanno reso noto ieri pomeriggio, non è certo sulle complicate e noiose vicende fiscali di Fininvest o di Mediaset che Edmondo Bruti Liberati e i suoi pm intendono giocare la campagna di primavera contro l’imputato Berlusconi. Il processo vero, quello su cui la Procura intende puntare con tutte le sue forze, è quello per il «Rubygate», dove il capo del governo risponde di concussione e prostituzione minorile, e il cui inizio è fissato per il prossimo 6 aprile. A quel processo, fa sapere la Procura, verrà garantita una «corsia preferenziale».
Come questo sarà tecnicamente possibile, però, è tutto da vedersi. È vero che quando si parla di reati a danni di minori la prassi consueta è, per tutelare la vittima, di fare i processi più in fretta possibile. Ma è anche vero che qui la presunta vittima non solo è diventata nel frattempo maggiorenne, ma giura in lungo e in largo di non essere vittima di nulla e dà comunque in genere l’impressione di saper badare fin troppo bene a se stessa. E quindi, tecnicamente parlando, sarà difficile non trattare il processo del «Rubygate» alla pari degli altri processi che vedono il premier sul banco degli imputati.
Proprio di questo, d’altronde, hanno parlato ieri Niccolò Ghedini, legale del Cavaliere, e il presidente del tribunale Livia Pomodoro. Incontro, si dice, dal clima collaborativo. Ghedini ha spiegato che Berlusconi intende affrontare i processi e, nei limiti del possibile, essere presente, e ha chiesto che la Pomodoro promuova nei quattro processi la stesura di calendari di udienza che non si accavallino tra di loro. La Pomodoro ha risposto che farà il possibile, cercando di mettere d’accordo i tre tribunali e il giudice preliminare chiamati a giudicare il presidente del Consiglio nelle prossime settimane. A questo tour de force giudiziario si aggiunge per lo staff difensivo di Silvio Berlusconi un quinto impegno, stavolta sul fronte civile: da ieri è in camera di consiglio la Corte d’appello che dovrà decidere se confermare la condanna della Fininvest a risarcire a Carlo De Benedetti oltre 750 milioni di euro per la vicenda del lodo Mondadori, disposta in primo grado dal giudice Raimondo Mesiano.


Sullo sfondo, la vicenda della proposta di legge del deputato Pdl Luigi Vitali, accusata di voler salvare Berlusconi dai processi accorciando i tempi della prescrizione per gli over-65enni. Ma Ghedini è netto: «Quella proposta in tema di prescrizione non ha efficacia alcuna nei processi in corso del presidente Berlusconi; indipendentemente da questo, non ne condivido il merito e ne chiederò il ritiro».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica