Prodi si tutela, fiume di denaro ai senatori «esteri»

da Roma

Quarantuno milioni di euro per mettere al riparo la Finanziaria da eventuali malumori dei senatori eletti all’estero, Luigi Pallaro in primis. Dopo l’ok della commissione Bilancio di Palazzo Madama la lista della spesa si è ovviamente allungata senza trascurare i parlamentari d’Oltreoceano.
In particolare, sono tre gli emendamenti che hanno allargato in questa direzione il cordone della borsa. Quello di maggiore ammontare (18 milioni di euro) è il 20.15 che ha destinato per l’anno prossimo 12,5 milioni per la tutela e l’assistenza dei connazionali e 5,5 milioni per il finanziamento di iniziative scolastiche e di formazione professionale per coloro che vivono fuori dal territorio italiano.
«Hanno avuto il pudore di riformularlo», ha commentato sarcasticamente Amedeo Ciccanti, capogruppo Udc in commissione, ricordando che in una precedente versione compariva un elenco dettagliato delle «regalie» tra le quali 1,5 milioni per il censimento e l’anagrafe degli italiani all’estero e 700mila euro per la preparazione della Conferenza dei giovani italiani nel mondo. L’emendamento porta la firma di cinque senatori d’oltreconfine: quattro ulivisti (Micheloni, Pollastri, Randazzo e Turano) oltre all’immancabile Pallaro.
I cinque hanno «incassato» anche un altro successo con il via libera all’emendamento 4.0.2 che dilaziona senza interessi l’eventuale recupero da parte dell’Inps delle pensioni indebitamente percepite dagli italiani all’estero. Si tratta di 3 milioni per ciascun anno del periodo 2008-2010 per un totale di 9 milioni di euro.
Il governo ha voluto ulteriormente coprirsi le spalle come se le norme di spesa precedentemente approvate non fossero sufficienti. L’emendamento 21.0.4 libera altri 14 milioni per le collettività italiane all’estero. Con questa cifra si dovranno valorizzare il ruolo degli imprenditori, promuovere iniziative culturali nonché rafforzare e razionalizzare la rete dei consolati.
Come ha notato il senatore di Forza Italia, Pietro Paolo Amato, la norma è sostanzialmente uguale al comma 943 della Finanziaria dell’anno scorso che per lo stesso scopo stanziava 52 milioni di euro per il triennio 2007-2009. Nel dettaglio: 24 milioni per il 2007 e 14 milioni per ciascuno dei due anni successivi. In totale, ha concluso Amato, circa 70 milioni di euro sono stati spesi da Prodi «per allontanare l’incubo della spallata» e «per venire incontro alle esigenze del senatore Pallaro e delle sue clientele d’oltremare».
La Cdl, che venerdì notte aveva abbandonato polemicamente i lavori della commissione, è decisa a contrattaccare.

«In Aula - aggiunge Ciccanti - presenteremo emendamenti soppressivi di tutte queste spese inutili per rendere la manovra più virtuosa e per vedere che cosa faranno i diniani che ogni giorno predicano rigore nella gestione dei conti pubblici». La partita è tutt’altro che chiusa.

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