Politica

Prodi-Telecom, arriva la denuncia alla Consob

Il deputato: «La diffusione di notizie certamente false ha penalizzato il titolo in Borsa»

da Milano

«Manipolazione del mercato» e «abuso di informazioni privilegiate»: all’indomani della verifica di Romano Prodi in Parlamento, il deputato di Forza Italia Benedetto Della Vedova chiede alla Consob di fare chiarezza sul pressing esercitato dal governo sul destino di Telecom. Il tutto è contenuto in un esposto inviato ieri all’Authority presieduta da Lamberto Cardia dove sono citati anche i verbali, anticipati dal Giornale, del Cda Telecom nel quale si sono consumate le dimissioni del presidente Marco Tronchetti Provera. In questi verbali il top manager sostiene che Prodi fosse a conoscenza dello scorporo di Tim fin dai primi giorni di settembre. Della Vedova esorta quindi Consob a fare piena luce sullo «scontro» tra il gruppo telefonico e l’esecutivo.
Primo punto contestato è il fatto che Prodi abbia svelato, insieme all’asse poi fallito tra Telecom e il magnate australiano Rupert Murdoch, alcune «informazioni riservate» sulle trattative allora in corso anche con Time Warner e General Electric. Da qui, secondo il deputato azzurro, il possibile «abuso di informazioni privilegiate» da parte del Presidente del consiglio.
Cui si sarebbe affiancato il rischio della «manipolazione del mercato» visto che, nel duro scontro che ha opposto il Professore e Marco Tronchetti Provera, sono state diffuse «notizie e informazioni certamente false» che hanno pesato sull’andamento del titolo in Piazza Affari: nella sola seduta di lunedì 25 settembre, prendendo in considerazione le capitalizzazioni dell’intera galassia Tronchetti si poteva stimare una perdita di valore prossima a 1,1 miliardi.
Domande precise che il deputato azzurro snocciola a chiusa dell’esposto dopo aver ripercorso la vicenda Telecom a partire dall’8 settembre. Quando la presidenza del consiglio ha smentito ogni opposizione allo scorporo di Tim dalla capogruppo e alla successiva cessione, sostenendo di non voler esercitare «intromissioni ultimative» nelle strategie Telecom.
Prodi ha però poi «disconosciuto» tale comunicato, sottolinea Della Vedova ricordando come all’indomani dell’approvazione dello scorporo della telefonia cellulare, il Professore si sia mostrato sorpreso dicendosi all’oscuro del progetto stesso. All’indomani della successiva precisazione del governo (inclusa la ricostruzione dell’incontro con Tronchetti a Villa D’Este e delle diverse opzioni strategiche con Murdoch, Time Warner e General Electric), a conquistare le cronache è poi il cosiddetto «piano Rovati».
Un documento ufficiale redatto da uno dei più ascoltati consulenti di Prodi per esporre a Tronchetti una diversa soluzione del riassetto Telecom. Con il sostanziale passaggio del punto nevralgico della rete fissa in mano pubblica grazie all’intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Malgrado questo, attacca Della Vedova, Prodi continua a dirsi all’oscuro del piano stesso prediposto, secondo molte ricostruzioni con l’aiuto di una banca d’affari (ieri in un’intervista al Corriere della Sera si è chiamata fuori Claudio Costamagna). Con l’esito, conclude l’esposto che la banca d’affari avrebbe lavorato «per il governo all’insaputa del Presidente del consiglio e sulla base di informazioni» che non sarebbero state a conoscenza dell’esecutivo stesso. Il 15 settembre Prodi - ricorda il parlamentare di Forza Italia - ha poi nuovamente attaccato Tronchetti e difeso Rovati mentre il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro a mercati aperti, chiedeva le dimissioni di Tronchetti.

Ora la parola passa alla Consob.

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