da Roma
Produzione industriale ancora in calo ad agosto. Per il quarto mese consecutivo, secondo i dati diffusi ieri dallIstat, lindicatore ha registrato una variazione negativa su base annua con una flessione del 14,3% del dato grezzo rispetto allo stesso mese del 2007 e del 5,3% dellindice corretto in base ai giorni lavorativi. Migliore delle attese degli analisti landamento mensile che ha segnato un +1,4% rispetto al +0,3% delle stime del consensus.
Nei primi otto mesi del 2008 la produzione industriale ha segnato un decremento del 2,4% sullanalogo periodo dellanno scorso. Segno meno per tutti i principali raggruppamenti industriali. La produzione di beni di consumo su base tendenziale è diminuita del 7,2% e quella di beni strumentali del 9%. Nel comparto dei beni durevoli (-17,4% annuo) spicca il crollo del 66,8% della produzione di autoveicoli (-49,3% il dato corretto in base ai giorni lavorativi). Solo il comparto energetico è risultato in controtendenza (+0,5%).
Il quadro macroeconomico dei prossimi mesi non sembra promettente. LIsae stima unattività industriale in contrazione dello 0,8% a settembre, dello 0,7% a ottobre e dello 0,9% in novembre. Secondo listituto diretto da Alberto Majocchi, nel terzo trimestre 2008 lattività manifatturiera dovrebbe essere diminuita dello 0,6 per cento. Anche il Centro studi di Confindustria (Csc) è allineato a questa ipotesi interpretativa e prevede che nel mese di settembre la produzione industriale sia diminuita del 2,3% rispetto ad agosto. Un andamento che confermerebbe il quadro recessivo del terzo trimestre con una flessione annua del 2,7% dopo il -1,2% dei tre mesi precedenti e che prefigurerebbe un «quarto trimestre ancora molto critico».
Non tutti gli analisti sono però concordi nel valutare negativamente levolversi della situazione. Per Marco Valli di Unicredit Mib il rialzo superiore alle attese della variazione mensile di agosto, unitamente alla revisione del dato di luglio (portato a -0,5% dal precedente -1,1%), rappresenta un fenomeno «positivo», una vera e propria «boccata dossigeno» per leconomia italiana. Nel terzo trimestre, pertanto, potrebbe anche configurarsi una stagnazione del prodotto interno lordo e non lattesa flessione.
Secondo Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo, invece il recupero di agosto è da considerarsi un fuoco di paglia. «Si tratta solo di un rimbalzo dopo vari mesi stagnanti e non cambia il trend di fondo. Inoltre bisogna tener conto dei fattori stagionali», ha spiegato.
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