Non trema nemmeno adesso. «Ceausescu mi guardò dritto negli occhi, sapeva che sarebbe morto. E iniziò a piangere». Dorin-Marian Cirlan faceva parte di un'unità d'elite dellesercito rumeno: «Ero stato addestrato per proteggere il mio Comandante supremo, non per farlo fuori». Invece puntò lAk47 su Elena e Nicolae Ceausescu da una distanza di meno di un metro, e scaricò tutto il fuoco che aveva. Il dittatore morì sulla quarta strofa dellInternazionale. Cantava. Cirlan si occupò del trasporto dei corpi: «In elicottero mi sono seduto sul cadavere di Ceausescu perché non cera altro posto. Mi sono sporcato tutti i pantaloni di sangue e non mi hanno nemmeno rimborsato il conto della tintoria...» Pensava di diventare un eroe, invece è stato un capro espiatorio. «La stampa mi ha messo alla gogna, i politici hanno preso le distanze da me e la Difesa mi ha licenziato». Fa lavvocato, ma vive isolato, ai margini della società: «Ed è già un dono di Dio che io sia ancora vivo».
È vivo, ma solo perché lotta insieme a noi, il poeta Rigoberto López Pérez. Una sera di settembre del 1956 riuscì ad imbucarsi ad una festa al Club Social de Obreros de León, ospite donore il dittatore Anastasio Somoza García: «Ho deciso di essere io il principio della fine di questa tirannia». Gli sparò al petto e morì lì, seppellito da una pioggia di colpi sparati troppo tardi dalla Guardia Nacional. La sua vittima gli sopravvisse otto giorni e lasciò il potere al figlio, ma Rigoberto adesso è un eroe nazionale, un monumento, mille vie e una canzone rap dei Dead Prez. A eliminare il figlio, Anastasio Somoza Debayle, pensò ventitrè anni dopo il capo trotzkista Enrique Gorriaran Merlo, argentino come il Che, ucciso nel 2003 da un aneurisma allaorta: unamnistia tre anni prima lo aveva liberato dallergastolo.
Una carta d'identità nuova, un'altra vita e forse un vitalizio allestero nasconde quello che il giornale iracheno «Az Zaman» giura sia il boia di Saddam Hussein: Abu Dar, capo di uno squadrone della morte sciita, che nemmeno Moqtada al Sadr ha voluto nel suo esercito, perchè troppo violento persino per i suoi gusti sanguinari. Anonimo ma privilegiato. Cera la fila di volontari per aprire la botola al rais. Molti erano statali.
Solo da noi i carnefici diventano eroi.
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