Gianni Pennacchi
da Roma
Non cè alcun allarme terrorismo, il nostro apparato di sicurezza «è attentissimo» e controlla accuratamente «oltre 13mila obiettivi possibili», ma gli Stati Uniti hanno «tutto il diritto», anzi «fanno bene» ad allarmare i loro cittadini e metterli in guardia dalle manifestazioni di piazza italiane. Così il presidente del Consiglio ieri a più riprese, dapprima in conferenza stampa a Palazzo Chigi, poi a Bruxelles (dovè volato nel primo pomeriggio per il Consiglio europeo) sollecitato ripetutamente dai giornalisti. Non è affatto vero che il nostro governo abbia sollecitato in qualche modo la nota del dipartimento di Stato americano, semmai è Romano Prodi che, telefonando allambasciatore americano, ha commesso «una intromissione indebita», afferma deciso Silvio Berlusconi. Senza nutrir dubbi sul diritto degli Usa a rendere edotti e avvertire i loro connazionali in Italia sui rischi e i pericoli derivanti da certe manifestazioni violente: «Anche io se fossi americano non starei così tranquillo a entrare in quelle manifestazioni».
Gli strali contro il leader dellUnione son stati rafforzati a sera da Gianfranco Fini, durante il briefing che il ministro degli Esteri ha tenuto al Justus Lipsius. «È indegno e inammissibile - ha stigmatizzato Fini - dire che il governo italiano ha suggerito la nota del dipartimento di Stato. Le bugie hanno le gambe corte e, in questo caso, hanno il volto di Romano Prodi». Che nessuno insista con tali insinuazioni, il governo italiano «non centra nulla con lannuncio fatto dal dipartimento di Stato americano».
Con fermezza, la smentita a quanto pubblicato da alcuni quotidiani laveva già data Berlusconi nel mattino a Roma, rispondendo a specifica domanda: «No, assolutamente no. Lallarme sulla sicurezza per i cittadini americani non è partito dal governo italiano». Messo in chiaro che gli Stati Uniti «hanno tutto il diritto» di lanciare allarmi per le manifestazioni di piazza italiane, semmai «cè stata una intromissione indebita di Prodi in ambito americano, non il contrario». Il premier dunque rilancia: «Lintervento di Prodi è assolutamente fuori posto, è una intromissione indebita negli affari di un altro Stato». Una «intromissione - quella del suo sfidante - per coprire la realtà delle cose, cioè che la sinistra ospita chi pratica la violenza», addirittura «vuole portare in Parlamento il capo di coloro che usano la violenza».
E che dire agli italiani, per questo allarme sicurezza che arriva dagli Usa? Fatta la domanda, Berlusconi sè dato la risposta: «Che abbiamo un apparato di sicurezza che è attentissimo, che siamo presenti su oltre 13mila obiettivi possibili. Credo quindi che si debba stare assolutamente sereni. Lallarme degli americani riguarda i loro cittadini, ed è assolutamente un loro diritto». Spiega ancora il premier: «Anche io se fossi americano, non starei così tranquillo a entrare in quelle manifestazioni».
Giunto infine a Bruxelles, entrando nel castello di Meise per lincontro coi big del Ppe, Berlusconi sè rifiutato di ribattere ancora sulla telefonata di Prodi, ha risposto ribadendo che è «assolutamente nel diritto degli Stati Uniti avvisare i propri cittadini, visto quello che succede in Italia quando ci sono manifestazioni politiche, di non mischiarsi in queste manifestazioni nelle quali potrebbero correre dei rischi». Di nuovo, nella hall del suo albergo mentre savviava al Consiglio europeo di primavera - «Certo, che sarò qui anche a giugno», promette - il premier ha spiegato: «Io dico che è così forte lastio e lodio nei confronti dellAmerica che se un cittadino Usa si trova in mezzo a una di queste manifestazioni non credo che quello sia lambiente dove possa sentirsi tranquillo...».
Se si rischia una miscela esplosiva tra queste manifestazioni e il terrorismo internazionale?, ha risposto, «non voglio arrivare a pensare questo.
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