Il Professore si rifugia negli insulti

da Roma

Cattiveria per cattiveria, Romano Prodi non è secondo a nessuno. Si definisce «stanco» per gli «attacchi continui», che sono «proprio l’avvelenamento della nostra convivenza». Ma prima di salire sul pulpito, ci tiene a tirare fuori dal gozzo il rospo indigesto. Berlusconi si dice pronto a fare il confronto «con una sedia vuota», se Prodi non ci sta? E lui, il Professore, sale in cattedra: «Credo che sarà bene che ci salga, sulla sedia vuota... forse così acquisterà una statura normale...».
Il pressing per fargli accettare il duello tv comincia a dare frutti, tanto che Fausto Bertinotti si dice sicuro che alla fine «Prodi si presenterà». La linea del leader rifondatore è contraria a quella dalemiana: «Bisogna usare tutte le sedi, tutte le possibilità per dimostrare che Berlusconi ha torto e noi abbiamo ragione». Anche Francesco Rutelli propende per il sì: ma, oltre alle regole, vorrebbe che la «sfida fosse sui temi concreti, invece sento fare ancora promesse che ormai sono divenute fumo e troppe, troppe invettive, troppe polemiche...». È su questo che il presidente dei ds D’Alema torna a motivare il suo «no» ai duelli tv. «Io non ci andrei a discutere con Berlusconi - insiste -, perché lui cerca solo la rissa e non mi pare che il Paese abbia interesse a vedere una rissa. Lasciamo Berlusconi parlar da solo. Comunque è un problema che deve veder Prodi, valuterà lui...».
Sui criteri del confronto televisivo torna il presidente della Vigilanza Rai, Paolo Gentiloni: «Non credo che qualcuno possa illudersi di fare un confronto in cui uno dei due ha una spada e l’altro un pugnale». Regole «eque, concordate, precise e ineludibili» chiede il consigliere Rai Sandro Curzi. Regole da estendere a tutti i confronti tv, perché «non è pensabile alcun accordo tra gentiluomini». Evitare la rissa, dunque. Anche se non sarà facile, visto il clima già così surriscaldato.

Prodi si lamenta per il «polverone immenso che si sta facendo in questi giorni» e, aggiunge sornione, «io sto guardando aspettando con uno straccio, spolvero un pochino... Per me è un punto fermo non rispondere all’insulto e non mi sentirete mai, mai, mai scendere nelle volgarità». Sarà solo questione di gusto, allora. E di colpi bassi a iosa.

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