Cultura e Spettacoli

Da una profezia maya sulla fine del mondo il primo kolossal a «impatto zero»

Roland Emmerich, il regista di «Indipendence day» e «The day after tomorrow», torna al disaster movie con la pellicola «2012», ma annuncia: «basta con questi film. Voglio tornare al mio primo amore: Shakespeare»

La moda ambientalista ha preso piede anche a Hollywood. Sta per arrivare in Italia (in contemporanea al lancio mondiale) «2012» di Roland Emmerich. La data di uscita è fissata per il 13 novembre. La pellicola, che prende spunto da una profezia maya secondo la quale la vita sul pianeta terra dovrebbe estinguersi il 21 dicembre 2012, racconta la catastrofe ambientale dovuta all'instabilità del clima e alla follia dell'intera umanità rispetto all'ambiente. Non è la prima volta che Emmerich si dedica a un tema oggi molto sentito come il mutamento climatico del pianeta (basta ricordare «The day after tomorrow»). Solo che, questa volta, si avvale anche di una promozione in linea con il soggetto del lungometraggio. la Sony Pictures che distribuisce il film ha infatti promesso che sarà la prima pellicola a impatto zero.
È la prima volta che una major americana si impegna in un progetto ambientale così importante: la Sony Pictures ha infatti aderito al progetto «Impatto Zero®» di LifeGate per ridurre e compensare le emissioni di anidride carbonica generate dalla distribuzione e dal lancio in Italia del film, in uscita in tutte le sale il 13 novembre. L'operazione consentirà di compensare oltre 45.000 kg di CO2 attraverso la creazione e tutela di 21.680 mq di foreste in Costa Rica. L'analisi d'impatto ambientale eseguita da LifeGate ha considerato i consumi di energia elettrica per l'organizzazione dell'anteprima del film, il materiale di comunicazione prodotto, cartonati, poster, stand, affissioni e la distribuzione della pellicola nelle sale cinematografiche.
Roland Emmerich, regista di altri disaster movie come «Independence day» e il già citato «The day after tomorrow», in «2012» parte da una profezia maya secondo la quale il mondo finirà il 21 dicembre 2012. Proprio durante un immaginario G8 del 2010 in Spagna, i paesi più industrializzati decideranno come cercare di salvare l'umanità rispetto a un'imminente catastrofe.
Al di là dei risultati del botteghino (che i pronosotici danno per ottimi, almeno per le risorse messe in campo per la sua promozione) Roland Emmerich è stanco di film sulle catastrofi e pensa a un vecchio progetto su William Shakespeare.
«Ho deciso di fermarmi e di dire basta ai disaster movie - ha confessato lo stesso Emmerich a Tokyo, durante un giro promozionale. Adesso è il momento di voltare pagina e di ritrovare un vecchio amore: William Shakespeare. L'idea del regista tedesco è «Anonimo», un'indagine per scoprire se Shakespeare ha realmente scritto tutte le opere che gli sono attribuite. «Un mio vecchio progetto che avevo già avviato una volta, quattro o cinque anni fa», spiega Emmerich. Dopo averlo accantonato, aggiunge, ora è arrivato il momento di un secondo tentativo. E dovrebbe trattarsi anche di un ritorno alla regia tradizionale visto che «2012» rappresenta anche una evoluzione del mestiere. La pellicola che prende spunta da una profezia maya si basa su una regia interamente gestita al computer.

Consentendo al regista - almeno stando ai commenti entusiastici dello stesso Emmerich - «una libertà incredibile».

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