Proiettili coloranti contro gli hooligans

Serviranno per identificare chi sfugge all’arresto La città sotto assedio: oltre alla partita un convegno di medici e un concerto rock

Proiettili coloranti contro gli hooligans

Atene - A sentire il vice Ministro dello sport Giorkos Orfanos e il capo della polizia Anastasios Dimoschakis, si potrebbe anche arrivare allo stato di assedio, si attendono 60mila visitors fra medici radunati per un convegno mondiale, rockettari per un concerto live e supporter per la finale di Champions. Ma a mettere di traverso le autorità elleniche sono soprattutto quelli che arrivano da Liverpool: «Perché loro sono hooligans», dice la gente in giro, e solo il nome mette fastidio.

Non si sa se sia confermato il carico tipo bestiame a cui saranno sottoposti i supporter inglesi al termine della partita per trasportarli all’aeroporto, ma è certo che il trattamento tra le due tifoserie è sproporzionato e l’ultima novità dei proiettili colorati sembra proprio l’ultima goccia. Alcune radio locali di Atene, citando fonti della polizia, hanno informato che in caso di scontri tra tifosi del Milan e del Liverpool, la polizia greca farà uso di proiettili coloranti per identificare i più facinorosi. L’uso di questi proiettili rientra nel vasto piano di sicurezza che si sta già mettendo in atto per evitare qualunque tipo di seccatura in occasione della finale di domani sera. I proiettili che contengono inchiostro colorato, come hanno specificato le fonti, hanno il doppio scopo di sedare i disordini perché possono procurare un lieve danno quando colpiscono il bersaglio e tingono chi viene colpito. Questo significa che se anche uno dovesse resistere all’impatto con il proiettile, verrebbe poi identificato al momento dell’imbarco: o viene arrestato sul posto, o poche ore dopo.
C’è molto scetticismo nel valutare questa ipotesi dei proiettili coloranti e in ogni caso questa sarebbe la prima volta in assoluto che la polizia greca ne farebbe uso.

Il motivo di questa bizzarra decisione è stato spiegato ancora una volta col timore della marea rossa, quella inglese per intenderci, ieri peraltro stesa da ettolitri di birra in piazza Omonia dove è stato allestito il Champions festival. Stand, giochi, un campo da calcetto, una fila di venti minuti davanti all’Official merchandising e almeno il doppio quella per fare lo scontrino per una birra gelata alla spina. Inglesi e italiani, pochi, tutti assieme a brindare, in effetti non c’era bisogno affatto di comprarsi una tazza di birra, il caldo, l’asfalto e l’odore bastavano per sentirsi su di giri. Soliti canti, sciarpe davanti alle telecamere, proprio non sembrava giustificato il numero di 17mila poliziotti che presidieranno stadio e zone limitrofe domani sera. Qualcuno ha addirittura avanzato il timore di un attacco di terroristi, quelli della «lotta rivoluzionaria», estrema sinistra, gente che un paio di mesi fa si è rifatta viva facendo scattare gli allarmi. «Questo per loro sarebbe un palcoscenico fantastico per farsi conoscere dal resto del mondo», ha spiegato un vecchio professore universitario che neppure sapeva di Liverpool-Milan.

Ma sono paranoie del tutto infondate, in realtà ieri Atene sembrava solo una stralunata periferia dell’hinterland

milanese, senza offesa, con pochissimi poliziotti in giro e quasi tutti armati solo di un cellulare, gente che rientrava dall’ufficio, file di taxi e autobus gonfi. Ma è oggi che sono attesi i tifosi e soprattutto gli inglesi.

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