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Da proletaria a lussuosa Libreria regina del design

Non solo scaffali: i nuovi modelli sono enormi e firmati. E ora sono protagonisti della mostra di Interni per il Salone del mobile a Milano

Da proletaria a lussuosa Libreria regina del design

da Milano

L’idea è un po’ rinascimentale: la città che diventa salotto, biblioteca, libreria. Architetti e designer pensano al cittadino come lettore e, dopo aver rivoluzionato case e appartamenti, arredano anche lo spazio urbano in funzione di un piacere molto privato. Il tête-à-tête con la parola scritta, di solito, è affare da gustare nell’intimità ed è così amato che le librerie non sono più semplici scaffali per i volumi, ma opere d’arte che occupano, se possibile, pareti intere. Sono regine della scena domestica che raggiungono dimensioni chilometriche, i loro designer vincono premi che, fino a poco tempo fa, erano riservati ai creatori di lampade, chaise longue e tavolini e il vero appassionato farebbe anche a meno della cucina, pur di accaparrarsi quindici metri di mensole. Libri e design si fanno la corte: la libreria ha conquistato la casa e, ora, conquista anche la città. Milano a misura di libro e di lettore è l’utopia di «Decode elements», l’evento organizzato da Mondadori e Interni che viene inaugurato oggi al Castello Sforzesco in occasione del Fuori Salone e del Salone del mobile e che, in omaggio ai cento anni della casa editrice, è dedicato alla lettura: undici installazioni ispirate agli elementi (terra, acqua, aria, fuoco, legno, metallo e luce) e nove «isole di relax».
C’è «Sssht!», la torre in legno ideata da Michele De Lucchi: «È come una pila di libri - spiega Philippe Nigro, che ha curato l’allestimento - dove ritirarsi per leggere e meditare». Una torre è anche la «Welcome glassblock on air» di Alessandro e Francesco Mendini: una struttura in mattoni di vetro che, nella sua leggerezza, porta il marchio di Italo Calvino. «È l’opposto della pietra, chiusa e pesante - racconta Alessandro Mendini -. Non esprime il senso del potere, ma trasmette luce ed energia». Simbolo della conoscenza e di una biblioteca ideale: «I mattoni sono come scaffali: è fatta di libri trasparenti». Parole leggere come le fiamme di «100 flames for reading», l’installazione di Odile Decq dedicata ai cento anni di Mondadori.
E, per respirare l’atmosfera di casa, c’è «Wall System» di Paolo Piva e Carlo Colombo: poltrone «Bali» sgargianti e libreria a griglie irregolari di Poliform: «Un sistema geometricamente disordinato - racconta Colombo - in cui i volumi si distinguono a livello percettivo». Uno spazio caotico, in cui il lettore si orienta spontaneamente: «È come il piano urbanistico di una città». La città che diventa libreria, la libreria che riproduce la città.

Gli scaffali come vie: un po’ ci puoi girare, un po’, da bravo lettore, ti ci puoi anche perdere.

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