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Pronti a emigrare 2 musulmani su 3

Il 63% dei musulmani residenti in Gran Bretagna «considerano l’ipotesi» di lasciare il paese. Lo ha rivelato un sondaggio svolto all’indomani degli attentati di Londra dall’agenzia demoscopica ICM Research per conto del quotidiano britannico Guardian. Il risultato dell’indagine illustra quanto siano diffusi i timori di rappresaglie da parte delle comunità islamiche inglesi dopo la scoperta che le bombe del 7 luglio erano opera di kamikaze musulmani nati e cresciuti nei sobborghi della capitale. I due terzi dei musulmani inglesi, oltre mezzo milione di persone, prendono dunque in considerazione l’ipotesi di lasciare il Regno Unito.
Il sondaggio rivela come il disagio sia particolarmente evidente tra i musulmani più anziani, dai 35 anni in su, con un 67% che che non esclude appunto la via del ritorno nei Paesi di origine. Più bassa ma comunque elevata questa percentuale tra le persone sotto i 34 anni (61%).
Inoltre, circa 8 musulmani su 10 ritengono che la partecipazione dell’Inghilterra alla guerra in Irak sia stato «un fattore che ha contribuito a provocare gli attacchi» (ma solo una piccola minoranza degli intervistati (il 5 %) ritiene giustificati altri attentati). Un analogo sondaggio effettuato sul complesso della popolazione britannica vede rispondere nello stesso modo il 75% del campione.
Parte della colpa di quanto accaduto, dice sempre l’analisi demoscopica, va anche ai predicatori islamici estremisti e alle comunità islamiche, incapaci di isolare e fermare gli aspiranti terroristi. Per i musulmani, comunità e predicatori sono responsabili al 57%.

Per i britannici in generale al 68%.

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