Propaganda in tv: caro Cavaliere se ci sei batti un colpo

Anch’io, dall’estero, voglio unirmi ai numerosi lettori che si sono espressi sulla inqualificabile Rockpolitik di Celentano, e sono anch’io d’accordo con G.B. Guerri quando dice che Berlusconi se l’è cercata. Innanzitutto, è controproducente che il Cavaliere si lamenti di essere preso a bersaglio tutti i giorni: al riguardo voglio chiedere alla Casa delle libertà: avete vinto alla grande le elezioni del 2001, ma il presidente della Rai è sempre di sinistra, prima la Lucia Annunziata, poi uno di sinistra per anzianità, poi Petruccioli. il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai è pure sempre di sinistra. Lo stesso vale per commissioni e giurie nel campo artistico, culturale, cinematografico. Oltretutto, la Cdl poteva approfittare dello scivolone di Celentano, che, nel suo odio anti-Cavaliere, non si era accorto di aver mostrato che all’ultimo posto nella classifica relativa alla libertà di stampa, c’era proprio la sua amata Cuba, insieme al Turkmenistan. Che anche Mediaset insulti spesso il Cavaliere è pure inspiegabile, anche perché non credo che Mediaset debba temere, da un governo di centrodestra, il ritiro della concessione per la trasmissione televisiva. Il Cavaliere è accusato, dall’opposizione in Italia e da tutta la stampa estera, di farsi propaganda con le sue sei reti televisive: ebbene, per una volta lo faccia veramente, come gli consigliano i lettori del Giornale.

Se c’è batta un colpo.

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