Dal 10 gennaio al 4 aprile torna in cima al Presena il Paradice Music Festival, l'evento più alto - 2.600 metri di quota - e sorprendente di tutto l'inverno alpino, capace di trasformare un igloo monumentale in una sala concerti dal fascino quasi ultraterreno. Si arriva a questa cattedrale di ghiaccio con la cabinovia Paradiso dal Passo Tonale (i biglietti per impianti e spettacoli si possono acquistare online o alla biglietteria a valle della cabinovia) e, appena ci si trova davanti l'ingresso dell'igloo, un vero gioiello di design alpino, si capisce che il confine tra natura e arte, ghiaccio e musica è più sottile del cristallo. Fuori l'aria si fa più pulita, la luce più nitida, il freddo più intenso e il silenzio del ghiacciaio assoluto. All'interno la temperatura, pur rimanendo rigida, è perfetta: l'architettura sfrutta una ventilazione naturale che spinge verso l'alto l'aria calda e crea un microclima che, mentre riscalda il pubblico, tutela gli strumenti di ghiaccio: bassi traslucidi, violoncelli scolpiti nella neve compatta, chitarre che sembrano sculture, percussioni che brillano come stalattiti sonore. Belli da vedere e bellissimi da ascoltare ogni giovedì e ogni sabato quando, sotto la direzione artistica di Ivan Mariotti, la Paradice Band li porta in scena in un viaggio musicale che sfiora l'incredibile. La formazione, composta da musicisti con background differenti, modella una playlist pop e rock che assume sfumature inedite quando a vibrare non sono corde di metallo ma superfici gelate, cesellate dagli artisti Lino Mosconi, Giorgio Tomaselli e Matteo Aielli. Suonare strumenti di ghiaccio significa convivere con la loro fragilità, accarezzarne i limiti e trasformarli in magia: ogni nota è unica, irripetibile, figlia di un equilibrio sottile tra tecnica, temperatura e atmosfera. E forse è proprio questo leggero equilibrio, questa fragile stabilità a rendere speciale l'esperienza del Paradice Music Festival. Seduti su panche, neanche a dirlo, di ghiaccio, avvolti nelle giacche più calde, gli spettatori ascoltano la musica diffondersi come un respiro delicato, amplificato dalle pareti curve dell'igloo, mentre fuori il ghiacciaio si distende silenzioso sotto il cielo d'inverno.
È un concerto, certo, ma anche un rito, un modo di vivere la montagna con lentezza e meraviglia, lasciandosi sorprendere da un'armonia che nasce dalla neve stessa. Quando si esce, dopo l'ultimo applauso, il mondo sembra diverso: più nitido, più puro, come se quel suono di ghiaccio avesse lasciato una traccia luminosa nell'aria gelida del Presena. Info su visitvaldisole.it