La prostituzione (intellettuale) del Pd

Pur di attaccare il Cav sul caso Ruby l’Unità e i democratici sfruttano le stesse giovani che dicono di voler difendere. La De Gregorio oltre ogni limite: "Ragazze, andate col premier per mantenere le vostre famiglie"

La prostituzione (intellettuale) del Pd

Quant’è sottile la linea che divide la legittima critica politica dalla la prostituzione intellettuale. Quant’è facile mascherare la seconda con la prima. Quant’è utile far finta di fare un ragionamento impegnato e usare mezzi da gossip sottoterra. L’Unità avrebbe potuto scegliere molti titoli e molte prese di posizione sul caso Ruby. Però tra tutte le possibilità ha scelto questa: «Tenete a casa le bambine». Significa molte cose e soprattutto una. Significa che pur di far passare un messaggio politico si può usare una metafora di dubbio gusto. Diranno che il gusto pessimo è nella storia in sé. Sarà, ammesso che qualcuno dimostri che c’è qualcosa di illegale. Per adesso la certezza è l’uso che l’Unità ha deciso di fare delle parole: le bambine valgono la speranza di qualche copia in più e la garanzia di essere caduti in basso. Perché se uno pensa che sia grave che una minorenne vada a casa di un signore più che adulto, allora non dovrebbe usare quel linguaggio. Perché se uno critica ogni giorno gli atteggiamenti che giudica moralmente inadeguati, allora poi non può essere amorale. Eccola la prostituzione intellettuale. La inventò José Mourinho due anni fa per chiosare quello strano atteggiamento di chi predica bene e razzola malissimo, per criticare i nemici che lo criticavano per le sue uscite aggressive e poi lo aggredivano a loro volta. La prostituzione intellettuale è l’incapacità di mettersi d’accordo con se stessi e di vendere malamente idee anziché corpi. Questo ha fatto l’Unità e il suo direttore Concita De Gregorio.
Paragonare le figlie adolescenti degli operai Fiat nel giorno del referendum di Mirafiori a Ruby, è populista e demagogico, lasciar intravvedere un Paese pieno di prostitute minorenni con il benestare dei genitori è il miglior modo per fare dibattito politico usando la forzatura psicologica. Usare così il caso Ruby è sfruttamento della prostituzione, non nell’accezione normativa, ma in quella politica: è gossip, ovvero tutto ciò che De Gregorio e il giornalismo radical chic detesta. La battaglia politica è legittima, anche quando colpisce duro, anche quando picchia, anche quando è aggressiva. Usare i minori e le minori come strumento per quella campagna, per chi dice di pensare al futuro dei giovani di questo Paese, è un bel modo di essere peggiori di quanto si pensi. Prostituzione intellettuale, appunto. Perché paradosso per paradosso Concita De Gregorio e l’Unità invitano le ragazze a vendersi per mantenere le famiglie ridotte alla fame da Marchionne e ovviamente anche da Berlusconi. Tutto ironico, ovviamente. Ma un’ironia che nasconde un disprezzo profondo per tutto quello che non è Degrerorianamente accettabile. Allora si danno per scontate cose che neanche i pm finora considerano certe, ovvero che Ruby abbia avuto rapporti sessuali con il premier. Fondamentalmente la ragazza marocchina e la sua storia sono uno strumento: permettono di fare battaglia politica, poi se qualcuno dovesse dimostrare che sesso non c’è stato, di Ruby non sapranno più che farsene. Esattamente come i papponi che a un certo punto abbandonano le loro protette. La sua età è usata come arma politica polemica, anche da chi sostiene che i minori andrebbero tutelati dal mondo e dalle campagne mediatiche. Se l’è cercata lei, diranno. Vedrete.
Evidentemente l’Unità ha abdicato all’idea di avere idee e quindi usa immagini colorite come i rotocalchi che spesso prende di mira come esempi del peggior giornalismo possibile. D’altronde la linea è quella del Pd. Il segretario Pier Luigi Bersani ha elaborato un dotto pensiero sulla storia di Ruby: «Una minorenne dovrebbe andare a scuola e non a cena, per così dire, da dei vecchi ricconi». Un’analisi da grande statista. Un altro gol della prostituzione intellettuale. Perché i giovani fino a poche settimane fa erano la bellezza di questo Paese: quando hanno messo a ferro e fuoco Roma per protestare contro la riforma Gelmini e la fiducia al governo, erano la meglio gioventù.

Armata e violenta, eppure bellissima agli occhi del giornale del Partito democratico. Adesso la stessa gioventù è la peggio: pronta a vendersi. Pronta a prostituirsi per il piacere di molti, compreso di chi poi può usarla come arma politica.

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